Da Quarto al Volturno

Da Quarto al Volturno

Introduzione di Giovanni Spadolini

Prefazione di Carlo Ferdinando Russo

Saggio e commentario di Luigi Russo

Contiene l'Album dei Mille di Alessandro Pavia 

128 illustrazioni in bicromia, 76 tavole in bicromia fuori testo, 39 tavole a colori fuori testo

 

EDIZIONE PREGIATA rilagata in tela con impressioni in oro e sovraccoperta a sei colori, tiratura limitata prodotta in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia

Un libro, le Noterelle che rappresenta una delle più straordinarie ed efficaci testimonianze dirette che gli uomini del Risorgimento ci abbiano lasciato. Niente di più di un taccuino di appunti, una specie di bloc-notes redatto in tutta fretta nella iniziale stesura del poeta e combattente per la libertà, questo testo conserva intatte le freschezza e la vivacità che derivano dalla descrizione di scene di vita vissuta, dai profili taglienti di personaggi, grandi e piccoli, celebri od oscuri, di cui l'abile penna riesce a fissare le caratteristiche essenziali (Dalla presentazione di Giovanni Spadolini).

«Bene ha fatto Sellerio a riproporre con uno strepitoso volume il classico diario della spedizione dei Mille (…) Abba rielabora in cronaca d’epica rapsodia un anno di storia vissuta nella matura coscienza di chi sa d’aver compiuto un dovere, talora con ingenua sprovvedutezza, sempre però con fervido e ardente credo patriotico» (Claudio Toscani, Avvenire). 

In quella specie di devota adeguazione di tutti al sogno, alla forza, al genio di uno solo (…) non c'è posto per le prosopopee individuali, né per le confidenze soggettive, né per gli stati d'animo particolari: l'Abba racconta solo di sé negli altri. Non c'è Garibaldi distinto dai suoi gregari, così non ci sono ricordi e impressioni di un testimonio o di un attore che si senta differente da tutta quella gente, con la quale si va come un cuore solo. Egli scrive per tutti e in nome di tutti; le sue sono le noterelle di "uno dei Mille" (...), testimonianza di quel nascosto stato d'animo "garibaldino", di quella vaga e diffusa fiducia mistica, di quel pudore di critica, senza le quali cose l'impresa dei Mille non s'intende, o resta una pura astrazione fantastica (Luigi Russo).

Autore

Giuseppe Cesare Abba nacque a Cairo Montenotte (Genova) il 6 ottobre 1838 e morì a Brescia nel 1911. Fu uno dei Mille di Marsala. Dopo il 1866, ritornato alla vita ordinaria, proseguì la sua milizia nella scuola, sempre in silenzio, con quella stessa religiosa semplicità con cui aveva combattuto un giorno nelle schiere garibaldine. Modesto professore di scuole medie (insegnò sino a tarda età lettere italiane e fu preside dell'Istituto tecnico di Brescia), sarebbe rimasto nell'ombra se, per generosa impresa del Carducci, un suo piccolo libro, il suo capolavoro, non fosse stato proposto per la stampa, ristampato, diffuso e commentato come il libro più bello, e forse il solo libro d'arte, che conti la copiosa letteratura garibaldina.

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