Severo distruttore di prove, di autografi, è impossibile dire perché proprio quell'innominato, con poco altro, venne salvato.
Questo «schizzo che siam per dare della vita e del carattere di quell'innominato» non appartiene né al Fermo e Lucia né ai Promessi sposi. Si trova in un piccolo gruppo di carte che il Manzoni volle conservare dal suo scrittoio. Severo distruttore di prove, di autografi, è impossibile dire perché proprio quell'innominato, con poco altro, venne salvato. Ma dall'inizio è sferzante la «manzoniana ironia»: «L'innominato era un tiranno, nel senso che si dava allora alla parola, che non mi andaste ad accusar per giacobino»; e quell'innominato è alquanto più duro, più tiranno, più lontano dai possibili moti del sentimento e della coscienza, dell'altro che meglio conosciamo. È facile perciò congetturare perché lo lasciò cadere: lo chiedeva il disegno del romanzo. E perché, in manoscritto, lo lasciò sopravvivere? Per le stesse ragioni, crediamo, per cui noi oggi lo estraiamo dal limbo delle note e lo presentiamo a sé: come possibilità, come probabilità, del libro «altro» che Manzoni non voleva e non poteva scrivere.
1 Gennaio 1987
La memoria n. 154
84 pagine
EAN 9788838904127
Di Alessandro Manzoni questa casa editrice ha pubblicato Storia della colonna infame (1982) e Quell'innominato (1987).
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