Quo vadis?

Quo vadis?

Lingua originale: polacco
Traduzione di Maria Czubek-Grassi, Eridano Bazzarelli
Titolo originale: Quo vadis? Powieś z czasow Nerona
Nota di Gesualdo Bufalino
2 volumi

È un libro cristiano e polacco, di pace e libertà. È il libro di una causa polacca e umana, ancora terribilmente attuale.

Questo libro, che ebbe intensa e lunga popolarità fin dal suo apparire (1894-96: e la prima traduzione italiana - di Federico Verdinois - è del 1899), ma una popolarità «diversa» di quella che avevano avuto i romanzi di Eugenio Sue e che avevano quelli di Blasco Ibañez, si ristampa oggi per una duplice sollecitazione. È un libro cristiano, di un cristianesimo vissuto, di un cristianesimo «testimoniato», di un cristianesimo non facilmente e comodamente professato. Ed è un libro polacco, di una Polonia oggi in condizioni non molto diverse di quelle in cui si trovava al momento in cui Sienkiewicz lo concepiva e scriveva. È un libro - cristiano e polacco - di pace, di libertà. Sienkiewicz (premio Nobel 1905) non è soltanto l'autore del Quo Vadis?, altri suoi libri (qualcuno pubblicato intorno al 1930 nelle edizioni torinesi della «Slavia») meriterebbero di essere conosciuti; ma è il Quo Vadis? che resta anche nella memoria di chi non lo ha letto, per la sovrapposizione di tanti films che ne sono stati tratti o vi si sono ispirati. Films alla Cecil De Mille (e non ultimo, proprio di De Mille, Il segno della Croce). Ma non è un libro alla De Mille. È il libro di una causa - polacca e umana - ancora oggi terribilmente attuale.

1982

La memoria n. 59

772 pagine

EAN 9788838902215

Non disponibile

Autore

Henryk Sienkiewicz (1846-1916), giornalista e scrittore di racconti umoristici in gioventù, soggiornò per alcuni anni in America, scrivendo corrispondenze, facendo mestieri diversi, anche avventurosi, alla fine dei quali, ridefinita la sua vena, conobbe il successo. Massimo esponente della letteratura polacca dei suoi tempi, Premio Nobel nel 1905, scrisse un gran numero di opere, con preferenza per romanzi impiantati sulla storia polacca, tra cui celebri: la trilogia Col ferro e col fuoco (1884), Il diluvio (1886), e Il signor Wolodyjowski (1888); Per deserti e foreste (1911). Questa casa editrice, di Sienkiewicz, ha pubblicato Schizzi e carbone (1993).

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