Dall'autobiografia della fondatrice della regola di Port-Royal, traspaiono i tempi, i tormenti e le lotte del Giansenismo, il movimento spirituale che fu avverso ai Gesuiti e a Richelieu.
Il Giansenismo ha una storia più lunga di quegli anni del XVII secolo in cui si manifesta il suo evento di movimento spirituale, e in cui segna col proprio marchio di opposizione e di diversità il Seicento dell'assolutismo e dei Gesuiti. Verso il passato, affonda nel pensiero di Agostino, lungo il futuro si proietta ogni volta che si presenta alla riflessione il mistero della grazia e della inaccessibilità di Dio: l'angoscia della fede. Ma nel suo manifestarsi storico, il Giansenismo, non sarebbe mai stato, forse, senza l'abbazia di Port-Royal - significativa al punto che Luigi XIV la volle distrutta, a siglare simbolicamente la dispersione del movimento. E l'abbazia di Port-Royal non sarebbe stata senza l'azione di una donna, Angélique Arnauld. Monaca controvoglia a otto anni, predestinata ad essere badessa già a dieci, per dare un senso alla propria vita, attraverso la vocazione, a diciotto anni pose mano all'opera di moralizzazione del convento, disordinato e corrotto, in cui era ritirata. E stabilì la regola austera su cui il monastero di Port-Royal sarebbe stato edificato come centro della nuova spiritualità che rapì Racine e Blaise Pascal. La badessa madre Marie-Angélique Arnauld, sul finire della vita, scrisse la sua autobiografia, il suo tempo nel convento prima e dopo «il giorno della grata» (quando trasformò il ritiro in clausura), negli anni della resistenza a Richelieu e del gran rifiuto delle piccole monache di obbedire alla gerarchia, il tempo dei «grandi solitari» che trovavano all'ombra di Port-Royal sollievo dal secolo fastoso e prepotente. La sua autobiografia la scrisse controvoglia, forzata dalle monache che credevano importante che si conservasse il ricordo di lei e della sua opera: «in una piccola cella isolata, chiamata guardiola, dedicando più tempo a pregare che a scrivere».
1 Gennaio 2003
La nuova diagonale n. 48
252 pagine
EAN 9788838918278
Non disponibile
Angélique Arnauld (1591-1661), sorella maggiore del filosofo Antoine autore di uno dei testi fondamentali del Giansenismo, ricevette a otto anni dal re Enrico IV un «brevetto» con diritto di successione alla carica di Badessa di Port-Royal des Champes dove venne accolta come novizia; indossò l'abito nel 1600 e nel 1602 fu eletta badessa a vita. Nel 1609, dal «giorno della grata» in cui impose il rispetto della clausura nel convento, avviò l'opera di ripristino della regola che la porterà a fondare lo spirito di fede e lo stile di vita di Port-Royal. Iniziò a scrivere la Relazione nel 1655.
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