Un'estasi ambigua del terrore e dell'orrore, una voluttà dell'incubo, in questi racconti che senza disertare la realtà la trascendono.
«In questo racconto di fatti reali è incastonato un punto brillante che, senza disertare la realtà la trascende», osserva Rosa Chacel a giustificazione delle avventure mentali dei suoi racconti. Ed è una giustificazione che vale non tanto, ci sembra, per un narrare ricco di suggestioni concettuali, ispanicamente lirico, letterariamente allusivo, proprio della stagione della «Revista de Occidente» e di Ortega y Gasset con cui la Chacel collaborò. Vale semmai per ciò che il soffermarsi nel «punto brillante» svela: un'estasi ambigua del terrore e dell'orrore, una voluttà dell'incubo.
1 Gennaio 1986
La memoria n. 133
160 pagine
EAN 9788838903632
Rosa Chacel , spagnola, autrice di romanzi, racconti, saggi e poesia è nata nel 1898 a Valladolid. Nel 1908 si trasferisce insieme alla famiglia a Madrid, dove studierà scultura e collaborerà alla «Revista de Occidente» di Ortega y Gasset. Lasciò la Spagna durante la guerra civile, e ha vissuto ad Atene, a Parigi, e più a lungo a Buenos Aires e Rio de Janeiro. Ritornata in Spagna, si stabilisce a Madrid, dove muore nel 1994. Ha lasciato un'ampia produzione letteraria, tra cui i romanzi Teresa (1941), Memorias de Leticia Valle (1946), La sinrazón (1961), Acrópolis (1984), Ciencias naturales (1988). Con questa casa editrice ha pubblicato Quartiere di meraviglie (1998).
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