Una lettura su un libro epocale, uno degli imprescindibili classici del Novecento.
La ricreazione della mente è un saggio sulla retorica della citazione. Sull’intarsio e sulla mimèsi barocca. Ha scritto Sarduy: «Ciò che appare nell'intarsio, con l’addizione di segmenti di grana differente..., è l’artificio verniciato del dipinto in prospettiva; fingendo di denotare un’altra figura, l’intarsio espone la sua specifica organizzazione convenzionale della rappresentazione. La stessa cosa vale per il linguaggio barocco: ritorno su se stesso, evidenziazione del suo specifico riflesso, messa in scena del suo macchinario». Salvatore Grassia analizza la scrittura del Sorriso dell'ignoto marinaio di Consolo. Ne ricostruisce i palinsesti. Ne sfoglia gli strati, declinati dal Consiglio d’Egitto di Sciascia, dai grandi barocchi italiani, e dal «barocco tropicale» di Alejo Carpentier. La ricreazione della mente (titolo che rimanda al secentesco trattato di malacologia di Filippo Buonanni: Ricreatione dell’occhio e della mente nell'osservation delle chiocciole) è anche un trattatello (alla Manganelli) sull’«impostura» letteraria, ridefinita lungo il percorso che da Manzoni porta a Sciascia.
6 Ottobre 2011
Le parole e le cose n. 25
80 pagine
EAN 9788838925849
Salvatore Grassia (1980) si è laureato a Catania e ha conseguito il dottorato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Collabora con la cattedra di Lingua e cultura italiana dell'Università IULM di Milano. Questo è il suo primo libro.
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