Ritorno a Zagabria

Ritorno a Zagabria

Glavan, famoso scienziato, ritorna a Zagabria, da dove era fuggito, insieme alla sua famiglia di ricchi ebrei, di fronte all’avanzata del nazismo...

Glavan, un uomo avanti negli anni e al culmine di una fortunata carriera di scienziato, ritorna a Zagabria, la città della sua gioventù, da poco capitale della nuova repubblica croata dopo la caduta del regime di Tito e la rottura della federazione di Jugoslavia. Ne era fuggito, insieme alla sua famiglia di ricchi ebrei, di fronte all'avanzata del nazismo e alle violenze degli Ustascia e di quel passato non ha conservato memoria se non per brandelli: la sola traccia viva in tutti quegli anni, è stata la pazzia della madre, una paranoia invincibile, un terrore di persecuzione che ha segnato, assieme a quella della madre, la sua intera esistenza. Lo richiama il nuovo governo che vuole reintegrarlo nelle vecchie proprietà di famiglia e nei diritti di cittadino croato; ma lui non ha nessun interesse, nessuna nostalgia, nessun sentimento che lo leghi ancora (nemmeno di fronte alle nuove violenze della guerra civile), e accetta il viaggio soltanto per la cortese insistenza di un funzionario. Con questi, un uomo sensibile di nome Radic, che ha conosciuto la sua famiglia e ha vissuto l'infanzia ammirandone come modello i costumi colti e civili e il successo mondano, Glavan apre un colloquio sul passato e sul presente. Radic è nutrito dell'ottimismo positivo che Thomas Mann ha immortalato nel Settembrini della Montagna incantata, e possiede una capacità di evocazione che lentamente riesce ad aprire le porte del ricordo. Ma per le domande di Glavan non trova in fondo risposte più esatte di quella definitiva risposta che ha trovato per sempre la madre, cioè la follia. E sono le domande sull'anima di questa Europa e di questo secolo che non vuole finire: sul suo fondo inaspettato di tenebre che emerge di tanto in tanto a svelare un complesso creduto fino a quel momento luminoso e sereno.

Autore

Sergio Marzorati vive da molti anni a Como. Ha pubblicato tra l’altro: Margherita Sarfatti. Saggio biografico (1990), Un bambino alle nozze di Cana (1993); ha scritto commedie, tra cui: Il cortilone (1975), Il cuore infranto (1985).

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