Le memorie private e di corte (dal 1706 al 1742) della sorella di Federico il Grande di Prussia.
Delle Memorie di Voltaire, pubblicate tra i primi numeri di questa collana, Savinio scriveva: «Federico di Prussia si è meritato dai posteri e dagli stessi suoi contemporanei il titolo di 'grande'. Voltaire per parte sua fu un letterato impeccabile e una delle menti più ordinate del suo e di tutti i tempi. Eppure, quando questi due uomini si mettono insieme, compongono uno degli episodi più ridicoli e miserevoli dell'intera storia dei rapporti umani. Che segno è questo?» È il segno per cui, a questa ampia scelta delle memorie della margravia di Bareith (che è poi la wagneriana Bayreuth), abbiamo dato un titolo parodisticamente stendhaliano. Il rosso di un militarismo che arriva alla bestialità, il rosa dell'omosessualità che in quel bestiale rigore trascorre. E non che la margravia, sorella del 'grande' Federico, faccia parola del rosa: ma nella sua vivissima rappresentazione della vita familiare e di corte se ne possono trovare gli indizi, le spiegazioni; che è possibile anche, col senno di poi, riportare alla Germania di Adolfo Hitler.
1 Gennaio 1981
La memoria n. 35
248 pagine
EAN 9788838901973
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