Gli aforismi di Bacone esprimono un'impersonale saggezza e il senso della relatività d'ogni principio e d'ogni partito preso. Essi sono veri e propri frammenti di un'archeologia del sapere.
«Si dice comunemente che, come genere letterario, il saggio nasce in Francia con Montaigne e in Inghilterra con Bacone. I due scrittori rappresentano le due facce della stessa medaglia. Al fluire ininterrotto della prosa di Montaigne, al brusio dell'animo che s'interroga e spia, al suo divagante egotismo, Bacone oppone un'impersonale saggezza e il senso della relatività d'ogni principio e d'ogni partito preso. Anche per noi gli aforismi di Bacone appaiono come schegge di un sapere "antico", fossili resi ancor più preziosi dalla lunga sedimentazione, frammenti di un'archeologia del sapere che continua a coinvolgerci e a sorprenderci. Questo avviene perché un occhio sagace, pragmatico, aduso all'osservazione disincantata ha saputo cogliere nell'eredità classica e in quella cristiana le costanti essenziali dell'animo e dell'agire umano e ce le ha restituite con una brevitas che sa parlare al senso tutto moderno dell'economia verbale». Dalla Nota di Attilio Brilli
1 Gennaio 1996
La memoria n. 356
244 pagine
EAN 9788838910968
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Francesco Bacone, nome italianizzato di Francis Bacon (1561-1626) filosofo e uomo politico inglese, studiò un nuovo sistema di conoscenza basato sul metodo induttivo e sperimentale, ponendo le basi dell'utilitarismo pragmatico che dominò per secoli il pensiero inglese. Scrisse in latino le sue opere più importanti, tra cui la Instauratio magna.
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