Le immagini nel contesto della cultura popolare sono il tramite della comunicazione tra universi disgiunti ed eterogenei. Un affascinante viaggio nell'immaginario popolare del Novecento.
L'immaginario popolare del Mezzogiorno nel Novecento, analizzato attraverso le immagini sacre. Le fotografie della vita quotidiana e del contesto funebre, le figure di pasta dolce e gli ex voto di parti del corpo umano in cera. L'ipotesi fondamentale è che l'immagine ha, nel contesto della cultura popolare, una propria completa autonomia di funzioni. Le immagini sarebbero, in questa prospettiva teorica, il tramite della comunicazione tra universi disgiunti ed eterogenei, quali le coppie mondo dei vivi-mondo dei morti, paese-luogo d'emigrazione, umano-divino. La stratificazione simbolica che avviene attorno al simbolo è posta in relazione con le strategie sociali degli attori del teatro comunitario, nel costante rinvio tra realtà materiale e realtà simbolica. Le illustrazioni che accompagnano il testo - ritraendo religiosi e confratelli, condolenti, pellegrini e penitenti, fieranti, girovaghi, contadini, pastori e artigiani - contribuiscono a evocare l'universo culturale popolare del Sud prima del suo definitivo tramonto.
1 Gennaio 2000
Nuovo prisma n. 26
308 pagine
EAN 9788838916069
Francesco Faeta (Roma, 1946) è professore straordinario di Antropologia culturale nell'Università di Messina. Ha scritto tra l'altro: Etnografia, antropologia, media (Milano, 1995), Nelle Indie di quaggiù. Fotografie 1970-1995 (Milano, 1996) e con C. Gallini I viaggi nel Sud di Ernesto De Martino (Torino, 1999).
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