L’accurata e ineccepibile ricostruzione della detenzione di Gramsci e soprattutto dei ripetuti tentativi di liberarlo (a lungo ignorati o negati). Pagine di storia investigativa e politica piene di sorprendenti illuminazioni su uno dei più opachi casi politici italiani.
È quasi automatico immaginare la prigionia di Antonio Gramsci come un monotono decennio di isolamento intransigente e intellettualmente operoso. Una condizione movimentata soltanto da difficili e rarefatti contatti con l’esterno e da una assai controversa partecipazione al dibattito politico. A render ancor meno esatte certe correnti rappresentazioni ha contribuito la continua polemica su colpe, responsabilità o tradimenti. Lo scambio è l’accurata e ineccepibile ricostruzione della detenzione di Gramsci e soprattutto dei ripetuti tentativi di liberarlo (a lungo ignorati o negati). Una ricostruzione che aiuta a caratterizzare meglio la vera immagine di un grande pensatore e leader politico, prigioniero del fascismo e di tempi terribili. L’obiettivo è quello di fare chiarezza di visioni mitiche o, all’opposto, di dietrologie complottarde. Ma non è la polemica il suo obiettivo, bensì riuscire a districare l’ingarbugliata matassa dei fatti che condussero alla fine a «come Gramsci non fu liberato». I tentativi furono un certo numero, operati da più parti (Gramsci per primo), condotti da diversi agenti, con vari intermediari e per via di trattative sotterranee che si intersecavano con affari diplomatici e questioni di politica internazionale; tutti naufragati a causa di errori e di illusioni (di Gramsci stesso in primo luogo), per l’invincibile avversità di Mussolini, per l’indifferenza sostanziale di potenze politiche (quali il Vaticano e la Chiesa), ed inoltre per il convergere di circostanze ostili, piccoli calcoli politici contrari, ingenuità. E di fatto, alla medesima storia di una liberazione fallita appartengono vicende emerse a scoppio ritardato decenni dopo: sia le polemiche storiografiche che hanno ricamato le prime rivelazioni sulle trattative, sia i depistaggi, gli occultamenti e le falsificazioni con cui si cercò di mascherare «segreti» imbarazzanti per molte parti.
Su ognuno di questi momenti, soprattutto quelli poco noti o ignoti, si china la lente d’ingrandimento di Fabre: sui pezzi interessanti delle biografie di ciascuno degli agenti e degli attori alcuni dei quali finora sconosciuti, su tutte le carte che si incrociavano compresi biglietti apparentemente innocui o messaggi ritenuti indecifrabili, su tutte le coincidenze a prima vista irrilevanti, sui molti misteri, su certi inspiegabili comportamenti, mezze ammissioni, silenzi. Ne risultano pagine di storia investigativa e politica piene di sorprendenti illuminazioni su uno dei più opachi casi politici italiani. La loro lettura risulta avvincente anche nel metodo: il lavoro interpretativo di scoprire nuove fonti archivistiche e di incrociarle con altri dati.
24 Settembre 2015
La diagonale n. 134
536 pagine
EAN 9788838933844
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Giorgio Fabre (1952) ha pubblicato: Roma a Mosca. Lo spionaggio fascista in Urss e il caso Guarnaschelli (1990), L’elenco. Censura fascista, editoria e autori ebrei (1998), Il contratto. Mussolini editore di Hitler (2004), Mussolini razzista (2005).
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