La scultura in Pietra di Selinunte

La scultura in Pietra di Selinunte

Saggi di Giovanni Pugliese Carratelli, Enrico Paribeni, Marcello Carapezza

318 illustrazioni in bianco e nero, 46 tavole in bicromia fuori testo

Fiorente città marittima e commerciale distrutta, al culmine della sua potenza, dai Cartaginesi nel '409 a.C., Selinunte è una delle zone archeologiche più interessanti dell'intera area mediterranea. Fu una delle più importanti città del mondo greco, tale da competere con le ricche Siracusa e Agrigento, ma anche con le grandi polis della penisola ellenica. Dell'arte greca ci rimangono i grandiosi templi e le sculture, modello di perfezione per tutti i secoli a venire.

Grazie all'opera di Tusa le grandi notissime sculture monumentali che ritornano in tutti i manuali di storia dell'arte antica risultano ora affiancate, inquadrate in una falange di frammenti minori sinora sconosciuti, per modo che sembra di poter seguire una linea continua di sviluppo dall'ultimo quarto del VII secolo a.C. sino all'età ellenistica, vale a dire poco oltre quei limiti entro cui secondo le tradizioni storiche l'esistenza stessa della città doveva essere contenuta... Il disegno che emerge è quello di una straordinaria individualità e una notevolissima consistenza nella produzione scultorea selinuntina. Se in altre città siciliane sembra di poter vedere dei momenti altissimi di geniale creatività artistica - si pensi solo al Torso di guerriero e all'Efebo di Agrigento - raramente si ha l'impressione di una continuità e questa coerenza formale è quella che costituisce la caratteristica essenziale della produzione artistica di Selinunte, a partire dalla scultura marmorea di piccole dimensioni del VII secolo, lampade e perirrhanterion, alle limpide voci delle metope del Tempio Salinas, ai potenti, ossessivi volumi delle metope del Tempio C sino alle supreme affermazioni dei volti e delle metope del tempio E (Dal saggio di Enrico Paribeni).

Autore

Vincenzo Tusa (1920 - 2009) è stato un archeologo italiano, docente di Antichità Puniche presso la facoltà di Lettere dell'Università di Palermo. Soprintendente ai Beni Archeologici della Sicilia occidentale. Ha fatto parte delle seguenti istituzioni culturali: Istituto Archeologico Germanico, Istituto di Preistoria e Protostoria di Firenze, Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo. Membro del comitato direttivo della Società di Storia Patria. Ha costituito i parchi archeologici di Solunto e Selinunte, e avviato la costituzione di altri parchi quali Segesta, Lilibeo, Cave di Cusa. Direttore della rivista Sicilia archeologica. È stato membro dell'Accademia dei Lincei nella classe Scienze Morali per la categoria Archeologia. È autore, tra l'altro, di I sarcofagi romani in Sicilia; Una statuetta di terracotta di tipo dedalico; Le stele di Selinunte. Ha pubblicato, su riviste italiane e straniere, numerosi saggi. A Tusa la Regione siciliana ha dedicato l'Area Archeologica Cave di Cusa "Vincenzo Tusa".

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