Giovanette inglesi trascorrono le vacanze in collegio raccontando, a turno, delle storie. La morale ottocentesca affiora nella figura della «maestra senza nome» che modera le conversazioni.
Durante le vacanze, in un collegio inglese di inizio Ottocento, giovinette si raccontano avvenimenti della loro vita. Il tema è libero, il turno stabilito a sorte, e fluisce «la conversazione biografica» nella cornice degli interventi discreti della maestra senza nome: e sono appunti rapidi, affettuosi, oggettivi, ma sfumati d'ineffabile malinconia. Il fine è il bel garbo nel porgere discorsi, «socializzare», ma anche imparare a trovare un filo morale nelle cose, un indirizzo, un abito. Pubblicate anonime nel 1808, queste storie sono considerate una delle vie per le quali, dall'antico apologo, la cultura inglese pervenne a quella sua tipica forma, la short story; Coleridge ne disse: «ricco gioiello della nostra letteratura inglese destinata a rimanere» e uno dei racconti, Le nozze di papà, fu giudicato al suo apparire tra i migliori mai scritti. Noi possiamo trovarvi un ulteriore motivo di modernità: da sparsi episodi, da elementi «minimali» cercare di ricomporre i frantumi di una realtà, di ricostruire insieme il discorso.
1 Gennaio 1987
La memoria n. 146
136 pagine
EAN 9788838903908
Non disponibile
Nessuna delle opere di Mary Lamb (1764-1847) comparve originariamente a suo nome. La prima, Tale from Shakespeare (Cinque racconti da Shakespeare, pubblicati da questa casa editrice nel 1983), portava nell'edizione del 1807 il solo nome del fratello più giovane Charles con cui l'aveva scrtta; questi racconti, anonimi, recavano la sigla M.B. a firma del preambolo, e la raccolta Poetry for Childrens, del 1809, la dicitura: «dell'autore della Scuola della signora Leicester».
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