Questa traduzione è stata realizzata con il contributo del Goethe-In stitut finanziato dal Ministero degli Affari Esteri tedesco.
Una famiglia di ebrei russi che scappa dall’Est all’Ovest. Un uomo condannato a morte, forse tradito da uno dei propri figli. Misteri e dicerie che si tramandano di generazione in generazione. Maxim Biller trasforma in romanzo la storia della sua famiglia, per svelarne gli enigmi.
Chi ha tradito il nonno Schmil, capostipite della famiglia Biller? Forse uno dei suoi affascinanti e talentuosi figli, o la sua ambiziosa nuora, oppure è stato lui stesso causa della sua morte, per i continui traffici al mercato nero. Nella primavera del 1960 Schmil viene arrestato all’aeroporto di Mosca per contrabbando di valuta e giustiziato di lì a poco. Qualcuno deve averlo denunciato al KGB, Schmil non è nuovo a tali commerci, e nella cerchia familiare cominciano a circolare sospetti su chi di loro possa essere stato l’autore, volontario o involontario, della delazione.
Maxim Biller sublima in tensione narrativa l’atmosfera di totale insicurezza e di reciproca diffidenza che si genera in ogni regime totalitario, dove l’individuo è alla mercé di qualunque voce o supposizione. Attorno all’evento cruciale si confrontano sei punti di vista differenti e divergenti, alternati e mescolati alle esperienze personali dell’autore, che è nipote di Schmil. Sullo sfondo il confronto Est-Ovest durante la Guerra Fredda, l’antisemitismo dilagante, la disperata disgregazione dei rapporti umani alla prova di uno stato di polizia. I personaggi, smarriti tra i grandi avvenimenti della storia e le piccole miserie della quotidianità, sono esposti alla devastante violenza degli eventi, i dubbi si acuiscono puntandosi sull’uno o sull’altro componente della famiglia, le rivelazioni alimentano l’ambiguità, sembrano suggerire l’intercambiabilità delle possibili motivazioni, rafforzando ogni incertezza e scarto di prospettiva, disfacendo il tessuto degli affetti e della fiducia reciproca. Per salvare la propria vita si può essere costretti a scelte drammatiche e crudeli, si può tradire o diventare eroi. Ma i personaggi di Biller sono solo uomini e donne impegnati a vivere e sopravvivere, mentre attorno a loro scorre la storia d’Europa del secondo dopoguerra con le sue contraddizioni e le sue speranze, che proiettano in controcampo un racconto delle lacerazioni che ancora dilaniano il nostro mondo.
16 Gennaio 2020
Il contesto n. 107
168 pagine
EAN 9788838940231
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Nato a Praga nel 1960 da genitori russi ebrei, Maxim Biller è emigrato con la famiglia in Germania e oggi risiede e lavora a Berlino. La sua opera si impernia in modo particolare sulle relazioni tra ebrei e tedeschi. Critico letterario, scrive sulle pagine della Frankfurter Allgemeine Zeitung, della Zeit, di Rolling Stone. Negli anni ’90 tiene regolarmente una rubrica satirica di grande successo dal titolo Cento righe di odio. I suoi testi sono apparsi anche sul New Yorker ed è considerato uno dei narratori tedeschi più appassionanti e imprevedibili. In Italia ha esordito con Taci, memoria (L’orma),tradotto in numerose lingue. Con Sellerio ha pubblicato Sei valigie (2020) e Il saluto sbagliato (2023).
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