Il senso del cibo

Il senso del cibo

Scritti incentrati sul cibo quale prodotto cultuale dell'uomo, tra antichità e contemporaneo: ogni pietanza è uno strumento di mediazione tra l'uomo e la realtà che lo circonda.

L'alimentazione umana non è esclusivamente un fatto biologico. Un cibo prima di tutto è pensato, pertanto è radicato nella storia della comunità di appartenenza, ne identifica la diversità. Ogni pietanza è, sul piano simbolico, uno strumento di mediazione tra l'uomo e la realtà che lo circonda e nello stesso tempo un campo di sedimentazione culturale. Il mondo antico anche per questo aspetto non può più essere visto come un'eterna rovina né un'occasione di rinascimenti che permettano la sopravvivenza di un «classico» di volta in volta da definire, ma rappresenterà le effettive radici anche delle nostre scelte alimentari. Rispetto al nostro presente, che ha perso ogni rapporto diretto con la sacralità della spartizione e della consumazione del cibo, il mondo antico può rivelarsi una sorta di laboratorio sperimentale, di territorio privilegiato in grado di concedere quello sguardo da lontano che garantisce l'intelligenza dell'osservatore al fine di recuperare le strutture ideologiche profonde che governano la consumazione del cibo. L'analisi dei miti, riti e simboli di quel mondo, condotta da Paolo Scarpi, costituisce quindi una chiave preziosa per schiudere lo sguardo del lettore sul sistema di valori che ha caratterizzato e colorato il rapporto con il cibo della nostra civiltà.

1 Gennaio 2005

Nuovo prisma n. 64

172 pagine

EAN 9788838920905

Non disponibile

Autore

Paolo Scarpi insegna Storia delle religioni e Religioni del mondo classico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Autore di numerose indagini sulle religioni del mondo antico, ha pubblicato La fuga e il ritorno. Storia e mitologia del viaggio, Venezia 1992; ha curato per la Fondazione L. Valla l'edizione e il commento di Apollodoro, I miti greci (Biblioteca), con la traduzione di Maria Grazia Ciani, Milano 1998, e sempre per la Fondazione L. Valla ha pubblicato Le religioni dei misteri, 2 voll., Milano 2002. Ha contribuito con Le religioni del mondo antico: i politeismi al Manuale di Storia delle religioni, Roma-Bari 2003, tradotto in numerose lingue. Ha curato l'introduzione, la traduzione e il commento di Ermete Trismegisto, Poimandres, Venezia 2003.

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