Da un processo del secolo XVI e una pagina di Montaigne, il pretesto per un'altra impeccabile «inquisizione» sciasciana.
Mi piace sempre più scrivere cose come questa; e sempre più mi piace pubblicare piccoli libri come questo. Forse è che ad un certo punto della vita si vuole essere in pochi. Mi avviene persino di credere di avere inventato un genere letterario: illusione che accresce il piacere di praticarlo. Ma so anche che non è vero. Il prototipo, altissimo, resta La storia della Colonna Infame, ci sono poi le «inquisiciones» di Borges e - per me - le inquisizioni filologiche e critiche di Salvatore Battaglia, indimenticabile maestro ed amico. Questa «inquisizione», giocata tra un processo del secolo XVI e una pagina di Montaigne, l'ho scritta con sottile divertimento. Spero ne abbiano anche i miei venticinque lettori. E mantengo la cifra manzoniana non per immodestia, ma tenendo conto della onnipresente inflazione. Leonardo Sciascia
1 Gennaio 1982
La memoria n. 56
72 pagine
Fuori catalogo
Leonardo Sciascia (1921-1989) ha pubblicato con questa casa editrice: Dalle parti degli infedeli (1979), Atti relativi alla morte di Raymond Roussel (1971), L'affaire Moro (1978), Kermesse (1982), La sentenza memorabile (1982), Stendhal e la Sicilia (1984), Cronachette (1985), Per un ritratto dello scrittore da giovane (1985) e ha curato l'antologia in quattro volumi di testi inediti o rari Delle cose di Sicilia. Due precedenti raccolte dei suoi saggi e articoli sono state pubblicate da Giulio Einaudi editore: La corda pazza (1970) e Cruciverba (1983).
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