Una narrazione romanzesca supportata da dati storici e testimonianze dirette. Protagonisti quattro uomini: Polifemo, il bandito che diventerà senatore; Vinciguerra, l’ingegnoso inventore della serra; Rosselli, il signorotto protetto dalla buona sorte; e Tumino, lo squadrista figlio di una prostituta. Così diversi fra loro, tutti partono dalla medesima condizione di orfani umiliati, dalla quale si affrancheranno.
«Una serra è uno spazio dell’uomo. Una distesa di serre costruisce un’immagine della città dell’uomo. L’idea della serra, se è concepita come sistema e metodo, è una specifica idea di città. Non solo riguardo alla forma urbana, quanto nel senso che la sostanza dell’uomo moderno consiste nel suo essere cittadino».
Mario Giorgianni (1945-2011) era un architetto e urbanista, docente universitario, e, fino alla sua morte, non aveva pubblicato nulla di esterno alle sue discipline accademiche. Nei suoi cassetti si sono trovati scritti letterari e sono per molti aspetti sorprendenti: come il romanzo La forma della sorte (2012) e come questa complessa narrazione della Società della serra. È una storia sociale, una storia urbanistica e un romanzo che si fondono insieme in un’epopea con splendidi ritratti di eroi contadini dell’epoca della riforma agraria a Ragusa. Alla fine del testo, sulla narrazione romanzesca prevale l’immaginazione sociologica che raffigura una società resa speciale dal tipo di convivenza umana plasmata dalla ricca economia della serra.
24 Ottobre 2013
Il divano n. 293
112 pagine
EAN 9788838931178
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Mario Giorgianni (1945-2011), architetto, è nato e vissuto a Palermo, dove ha insegnato Progettazione e Composizione alla Facoltà di Architettura. Ha scritto saggi sulla storia delle città e sul paesaggio della Sicilia. Con questa casa editrice ha pubblicato: La pietra vissuta. Il paesaggio degli Iblei (1978), Il taglio di via Roma (2000), Ricerca e didattica nella progettazione architettonica (2004), La forma della sorte (2012), La società della serra (2013) e ha curato insieme ad Antonio Santamaura l’opera di Vincenzo Di Giovanni Palermo Restaurato (1989).
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