Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro

Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro

La forza di chiarezza data da una grande cultura che va ben oltre il campo specialistico dell’autore, eminente medievista; la funzione dell’analisi storica in quanto destinata a liberare dal pregiudizio certe categorie spesso e volentieri strumentalizzate dalla manipolazione del consenso; infine il gioco, il divertimento eletti a compagni della comprensione storica, allo scopo di trovare un antidoto a una scienza del passato che rinuncia alle grandi interpretazioni, ai grandi disegni. Sono i caratteri generali che immediatamente colpiscono il lettore di queste pagine.
I temi specifici sono molti, quanto è vasta la curiosità intellettuale dell’autore e notevole la sua presenza nel dibattito pubblico. Tra di essi: la domanda sull’utilità della storia in un’epoca che sembra aver eliminato il passato e con esso l’attesa del futuro; l’ambiguità occidentalista e carica di giudizi di valore del concetto Medioevo; l’influenza di eresie cristiane nella storia meridionale; la necessità di «disincantare» l’idea di Occidente (dopo quella di Oriente); l’uso politico insistente di un fallace ideale di crociata; l’alternativa difficile tra una visione delle radici cristiane dell’Europa e un’altra che le trova al contrario nella secolarizzazione; e altri. Ma particolarmente incisivi e divertenti sono i capitoli finali dedicati alle Ucronìe. Sono finzioni, tra il gioco e l’ironica provocazione a non dimenticare l’universalità della comprensione storica: se Napoleone non fosse mai fuggito dall’Elba, se Tamerlano fosse dilagato in Europa, se l’Italia nel 1915 fosse rimasta nella Triplice alleanza, e via narrando una storia fatta con i se.
Questi scritti sono dunque degli sconfinamenti, tanto che Franco Cardini definisce se stesso «storico impuro». Perché deciso a respingere, del mestiere dello storico, «il nascondersi dietro il sedicente “specchio” di un’obiettività impossibile a praticarsi o il trincerarsi dietro il preteso “alibi” di una “scienza” della ricostruzione del passato che non può in nessun caso sfuggire alle sue responsabilità anche civiche dinanzi al presente».

Autore

Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale nell’Istituto italiano di Scienze Umane e Sociali/Scuola Normale Superiore. Ha insegnato in varie università europee, americane e asiatiche. Si occupa principalmente di rapporti tra mondo europeo e musulmano. Con questa casa editrice ha pubblicato: Le mura di Firenze inargentate. Letture fiorentine (1993), L’invenzione del Nemico (2006), Lawrence d’Arabia (2006, 2019), Francesco Giuseppe (2007) e Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro (2016). Tra i suoi ultimi libri: Istanbul (2014), Andare per le Gerusalemme d’Italia (2015), L’appetito dell’Imperatore (2016).

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