Nella storia di una crisi d’identità d'artista, l’allegoria del silenzio a cui è destinata l’ultima arte possibile.
Un uomo, un artista in procinto di inaugurare la prossima mostra, cerca sollievo dalla crisi di comunicabilità col suo mondo, rifugiandosi nell'isola di Favignana. E nell'isola, a contatto di una piccola colonia di esuli come lui, ma per ragioni simili e lontanissime come sono le ragioni umane: a sfiorare le loro avventure, scopi, renitenze e sconfitte, illusioni e desideri, si consuma una specie di processo di totale estraniazione, «un'afasia in direzione inversa» che tocca la malattia, forse la morte. Rebulla è uno scrittore a caccia nel terreno delle coincidenze tra l'opera d'arte e gli avvenimenti; il suo scopo è decifrare nell'opera d'arte una premonizione o una profezia, oppure l'interpretazione del destino del suo artista. Così, nelle opere precedenti, Tommaso d'Aquino e un trattato d'alchimia senza autore, il Trionfo della morte e la fine di un pittore del Quattrocento, la scomparsa di Pietro Novelli nei torbidi secenteschi della Sicilia. Ma in questo libro il racconto perde riferimenti storici e diventa più rarefatto e angoscioso: la mostra del protagonista che avrebbe dovuto intitolarsi «stati di sospensione» preannuncia il suo distacco definitivo dalla realtà, lo svuotamento estetico (cioè di sensibilità fisica) ed emotivo dell'artista, ed è allegoria del silenzio a cui è destinata l'ultima arte possibile
1 Gennaio 2004
La memoria n. 628
160 pagine
EAN 9788838920066
Eduardo Rebulla, medico e critico d’arte, è nato a Palermo nel 1950. Con questa casa editrice ha pubblicato Carte celesti (1990), Linea di terra (1995), Segni di fuoco (1995) e Sogni d'acqua (1999), che compongono una tetralogia sul tema dei quattro elementi: aria, terra, fuoco e acqua, e inoltre Stati di sospensione (2004).
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