Un romanzo breve che assume la forma del giallo e della favola, una storia dai tratti inquietanti e insieme delicata e raffinata, che cresce per svelarsi lentamente sino a un finale inaspettato.
Una ragazzina – anzi, «la ragazzina», come la chiama l’autrice senza darle un nome – viene trovata in mezzo a una strada con un secchio in mano, incapace di ricordare nulla riguardo al suo passato, ed è accolta in un orfanotrofio. L’istituto è ben organizzato, gli ospiti sono trattati con attenzione, e la ragazzina è appagata perché lei ambisce l’immutabilità, e desidera essere reclusa. Si rende invisibile rispetto agli altri bambini (ben più piccoli di lei che è alta e grossa), agli insegnanti e agli educatori, come chiusa in una bolla che non viene percepita come minacciosa e che forse non viene percepita affatto.
A scuola sbaglia volontariamente perché essere l’ultima è il posto più sicuro; la sua stupidità conferma l’intelligenza degli altri e non la fa sentire esclusa; perfino essere tormentata è accettabile perché è un ruolo che nessuno le contende. «L’unica cosa che la lega agli altri è la sua inferiorità».
Ma un giorno, accade qualcosa che per la prima volta la fa riconoscere dagli altri in quanto essere e persona. E questo, come forse sospettava la bambina che voleva fermare il tempo, è l’inizio della fine del suo segreto. Chi è la Ragazzina?
Storia della bambina che volle fermare il tempo può essere letto come la fiaba della vana immutabilità. Ma è ricco di riferimenti ai nodi psicologici più inesorabilmente costringenti, ambigui, inquietanti. E su di essi sembra che l’autrice, per mezzo del ritmo insistente della scrittura scabra, voglia attrarre l’attenzione dei suoi lettori.
Con questa novella, Jenny Erpenbeck si è presentata quale scrittrice tra le più interessanti del panorama europeo. I suoi libri (anche in contesti diversi, storici, d’attualità, non solo psicologici) raccontano il declinarsi dentro quotidiane vite individuali di temi drammatici, di grandi eventi sconvolgenti, che restano fatalmente invisibili a chi li vive.
25 Giugno 2020
La memoria n. 1161
128 pagine
EAN 9788838940583
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Jenny Erpenbeck è nata a Berlino Est nel 1967 da padre di origini russe e madre polacca. Ha vinto con E non è subito sera (2012) il prestigioso Hans Fallada Prize. Con questa casa editrice ha pubblicato Voci del verbo andare (2016), Premio Strega Europeo 2017, finalista al Deutscher Buchpreis, Di passaggio (2019), Storia del la bambina che volle fermare il tempo (2020), l’esordio che l’ha consacrata come astro nascente della letteratura tedesca contemporanea, Il libro delle parole (2022) e Kairos, tradotto in molti paesi, vincitore l’International Booker Prize 2024.
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