Una delle più poetiche storie, imperniate sulla figura di Giuseppe, proliferate dalla tradizione biblica.
Harold Bloom, ingegnoso teorico della letteratura, ha sostenuto che la tradizione critica dell'occidente ha come modello permanente quell'interpretazione simbolica delle Scritture che è la Cabbala ebraica. Dio per i cabbalisti è eminentemente Verbo, e la genesi che ne perpetua le parole originarie è fonte incessante delle narrazioni e dei simboli che rappresentano tutto il creato. Nella Genesi si trova il versetto: «Faraone chiamò Giuseppe Tsafnath-Paneach e gli diede per moglie Aseneth figlia di Potifera, sacerdote di On. E Giuseppe partì per visitare il paese d'Egitto». Da questo versetto - a confermare l'intuizione cabbalistica del nucleo intensamente simbolico e narrativo del Libro - è derivato un moltiplicarsi di storie, colte e popolari, orali e scritte, leggendarie ed esegetiche, sul casto Giuseppe. La Storia del bellissimo Giuseppe e della sua sposa Aseneth è tratto suggestivo di questo lungo percorso letterario. Di anonimo autore, certamente ebreo dei primissimi anni dell'era cristiana, fonde in sé l'eredità del romanzo greco - col piacere per il raccontare e il raffigurare la vita - e l'epica del gruppo trapiantato nel paese straniero - tema destinato a permanere nella cultura di origine ebraica fino ai nostri giorni.
1 Gennaio 1983
La memoria n. 76
96 pagine
EAN 9788838902383
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