Una genealogia delle camere, le forme, i particolari, le architetture e gli arredi; ma anche le vicende umane, le storie di chi quelle stanze le abita. Un percorso denso di storia e di curiosità, aneddoti e descrizioni di ambienti tratte da registri notarili, inventari, descrizioni di scene del crimine nei rapporti di polizia, trattati di architettura, manuali di igiene, cataloghi di grandi magazzini, memorie e soprattutto romanzi, fonti inesauribili di descrizioni di interni.
«Molte strade portano alla camera: il riposo, il sonno, la nascita, il desiderio, l’amore, la meditazione, la lettura, la scrittura, la ricerca di sé, Dio, la reclusione voluta o subita, la malattia, la morte. Dal parto all’agonia, la camera è il teatro dell’esistenza o almeno ne è il retropalco, il luogo dove il corpo nudo, deposta la maschera, si abbandona alle emozioni, al dolore, alla voluttà. Passiamo in una camera quasi metà della vita, la metà più carnale, più sommessa, più notturna, quella dell’insonnia, dei pensieri vaganti, del sogno, finestra sull’inconscio e forse sull’aldilà; un chiaroscuro che accresce la sua forza di attrazione […].
«La camera è una scatola, reale e immaginaria. Quattro mura, un soffitto, un pavimento, una porta e una finestra strutturano la sua materialità. Le dimensioni, la forma e gli arredi variano a seconda delle epoche e delle classi sociali. Quando è chiusa, protegge come un sacramento l’intimità del gruppo, della coppia o del singolo: di qui l’importanza capitale della porta con la chiave (una sorta di talismano) e delle tende (i veli del tempio). La camera protegge l’individuo, i suoi pensieri, le sue lettere, i suoi mobili, le sue cose. È un bastione che respinge l’intruso. Un rifugio che accoglie. Un ricettacolo che conserva e accumula. È sempre, in una certa misura, una camera delle meraviglie come quelle che nel Seicento accoglievano i tesori degli aristocratici, appassionati collezionisti».
Michelle Perrot esplora gli interni delle case raccontando anche la storia di chi quelle stanze le abita; fonda la sua piacevolissima ricerca su registri notarili, inventari, descrizioni di scene del crimine nei rapporti di polizia, trattati di architettura, manuali di igiene, cataloghi di grandi magazzini, diari, epistolari, autobiografie e soprattutto romanzi, fonti inesauribili di descrizioni di interni; ed è proprio la letteratura la chiave per entrare nelle camere di questo libro.
2011
La diagonale n. 129
416 pagine
EAN 9788838925986
Fuori catalogo
Michelle Perrot, storica francese, professore emerito di Storia contemporanea presso l’università di Parigi VII-Jussieu, esponente di spicco della nuova storia sociale francese, ha concentrato gran parte della sua produzione scientifica nel campo della storia della vita privata e della storia delle donne, di cui è tra le maggiori rappresentanti a livello internazionale. In questo ambito ha pubblicato numerosi saggi, nonché la raccolta di articoli Les femmes ou les silences de l’histoire (1998), e ha diretto con Georges Duby l’opera Storia delle donne in Occidente (5 voll., 1990-1992, trad. it. 1991-1994).
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