Nelle otto lettere sulla simpatia, la Condorcet traccia un proprio quadro dell'esperienza morale dell'uomo, indicandone l'equilibrio che deve ispirarne la condotta ed il pensiero.
Le Lettres sur la sympathie, scritte, si crede, a partire dal 1790, si presentano come un commento alle idee di Smith, e si propongono di dimostrare, contro le prevalenti correnti contrattualistiche dell'illuminismo francese, il fondamento etico e naturale della società politica, nella spontanea socialità dell'uomo.
1995
Il divano n. 94
236 pagine
EAN 9788838911125
Sophie de Grouchy de Condorcet (1764-1822) filosofo illuminista, traduttrice tra l'altro delle opere del rivoluzionario americano Tom Paine e della Teoria dei sentimenti morali di Adam Smith, ebbe il destino di essere moglie dello scienziato e filosofo Condorcet. Un destino che ne ha sottomesso forse la fortuna critica all'ombra del grande compagno, e alla fama specificamente femminile di essere l'animatrice del salotto più progressista e avanzato dei tempi della rivoluzione. In realtà il suo contributo di pensiero è autonomo, volto verso la costruzione di una moderna scienza dell'uomo, di stampo materialistico e prepositivista.
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