Tanta gente, Mariana

Tanta gente, Mariana

Traduzione dal portoghese di Vincenzo Barca
Titolo originale: Tanta gente, Mariana
Nota di Giulia Caminito

«La scrittura di de Carvalho risveglia, con precisione ed evidenza, non lascia spazio a commiserazioni, a false promesse, scende alla radice del problema».

Giulia Caminito

Ho urlato quando le regole più elementari imponevano di parlare piano, ho taciuto quando dovevo assolutamente dire qualcosa, non ho saputo stare al mondo. Ecco, non ho mai saputo stare al mondo. Ho sempre scelto a sproposito le occasioni per parlare o per stare zitta. Ho ingarbugliato tutto, ho confuso tutte le cose fino a non potermi più ritrovare». Sono parole di Mariana Toledo, la protagonista del primo lungo racconto che dà il titolo, e insieme il passo, a questa raccolta. Mariana ricorda la sua vita di donna messa da parte – l’abbandono del marito per una nuova relazione, il figlio non avuto – ed esplora se stessa, quasi si ferisce, in una lucida autoanalisi. Pubblicato in Portogallo nel 1959, quando regnavano la dittatura di Salazar e i rigidi editti della Chiesa cattolica, Tanta gente, Mariana fece scalpore. I racconti che compongono questo libro appartengono a un momento storico e a un paese, ma li trascendono, sono pagine che potrebbero essere state scritte oggi, nella precisione chirurgica con cui ritraggono l’eterno paradosso della vita umana.
Maria Judite de Carvalho, scrittrice segreta di una grande letteratura segreta, mette in scena la mediocrità e l’indifferenza della società di fronte a situazioni limite come il rapimento, lo stupro, il tradimento, l’aborto, il suicidio. Sono storie di donne e uomini perennemente in conflitto: con le loro famiglie, con se stessi, con la prospettiva di un futuro migliore, o di qualsiasi futuro. Sono resoconti duri e inflessibili di donne intrappolate da una cultura che le valorizza come lavoratrici o mogli, mai come persone, mentre l’orizzonte della sessualità oscilla pericolosamente tra la libera scelta e l’inganno.
La prosa crudele ed elegante di de Carvalho esibisce un sublime senso dell’umorismo nel raccontare l’amore e il disamore, il desiderio, l’attesa e la rovina privata, tuffandosi nelle profondità dei suoi protagonisti alla deriva nelle trame della vita quotidiana.
Difficile attraversare le storie di questi otto racconti, e restare indenni. «In tempi come quelli odierni», ha scritto Giulia Caminito nella sua luminosa postfazione, «dove si ha spesso paura a spaventare il lettore e la lettrice, e dove si cerca persino nella scrittura risoluzione, accomodamento, salvezza, per fortuna esistono scrittrici del passato come de Carvalho che del confronto con gli abissi non hanno avuto alcuna paura».

2024

La memoria n. 1310

208 pagine

EAN 9788838947100

In libreria dal: 9 Luglio 2024

Autore

Maria Judite de Carvalho (Lisbona, 1921-1998) è stata scrittrice e pittrice. Ha vissuto a lungo in Belgio e in Francia, in particolare durante la dittatura di Salazar. La sua opera, romanzi e racconti spesso di taglio breve, è oggi considerata tra le più interessanti del Novecento in Europa.

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