Cibi rituali e cibi del quotidiano: le modalità dell'alimentazione tradizionale siciliana e il sistema simbolico-comunicativo da essa elaborato.
La cucina, il gusto, i modi di preparare, presentare e consumare insieme il cibo, costituiscono i segni visibili di un linguaggio attraverso il quale le società celebrano e rappresentano il passaggio - o uno dei passaggi fondamentali - dalla natura alla cultura. Sotto questo aspetto, i sistemi alimentari sono da tempo al centro dell'interesse di storici, antropologi e semiotici della cultura. In questo libro vengono indagate le modalità dell'alimentazione tradizionale siciliana come pratiche comunicative, in contesti rituali e del quotidiano. L'analisi conferma la sostanziale unità di senso e di funzione degli «scenari del cibo», sia pubblici (strade, mercati) che privati (la casa), sia sacri (le feste) che profani (la cucina domestica). «Variante» di codici alimentari di ampia diffusione euro-mediterranea, il sistema culinario viene osservato sotto diverse angolazioni. Come luogo della memoria culturale di lunga durata, funzionale oggi a mantenere un «radicamento» nel territorio minacciato dai processi della globalizzazione. Come prassi formalizzata orientata alla differente «messa in scena» delle identità: sessuale (maschile vs femminile), generazionale (adulti vs giovani), di status socio-economico (poveri vs ricchi). Come codice che attua i rapporti di scambio simbolico fra uomini e entità sacrali, attraverso la pratica del dono. Come strumento dell'interazione fra comunità diverse. Il libro ripropone anche la varietà e complessità del «sistema dei sapori» caratterizzante la gastronomia tradizionale, attraverso le preparazioni più emblematiche della «cucina di strada» palermitana, di quella eoliana e del Trapanese, oltre che della «cucina devozionale» di molti comuni dell'Isola.
1 Gennaio 2003
Nuovo prisma n. 42
196 pagine
EAN 9788838918865
Non disponibile
Fatima Giallombardo è docente di Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo. Si è occupata di cultura materiale, correlata alle tecnologie tradizionali di pesca e ai saperi artigianali femminili, focalizzandone gli aspetti cerimoniali e simbolici. Ambito privilegiato della sua ricerca è l'analisi dei comportamenti rituali connessi alle pratiche festive del ciclo calendariale siciliano e del sistema alimentare tradizionale.
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