Un breve saggio sulla costituzione di Sparta in cui si cerca di comprendere come fosse nata la crisi della città perfetta. Per la prima volta tradotto in italiano.
Quando fu persuaso che il suo sistema era mirabile, Licurgo gioì, come Dio, - secondo Platone - alla vista del mondo che si metteva in movimento. Radunò il popolo e i re e gli anziani, e vincolò tutti a un giuramento: di non mutare in nulla gli ordinamenti finché lui non fosse ritornato da Delfi, dove doveva consultare il dio. Ma giunto a Delfi e confortato dal dio, deliberò di legare per sempre i suoi concittadini a quel giuramento, ed essendo - dice Plutarco - «nell'età in cui è ugualmente appropriato continuare a vivere ovvero morire» decise di lasciarsi morire di fame e di non tornare più a Sparta. Tale fu l'origine della celebrata immutabilità degli ordinamenti di Sparta. Eppure secoli dopo il clima a Sparta era tale che persino uno Spartiata congiurò, con gli iloti e tutti gli altri esclusi, per sovvertire l'ordine di Licurgo... I congiurati si riunivano «e non riuscivano a nascondersi che avrebbero volentieri mangiato crudi gli Spartiati». A Senofonte, che ci dà l'allucinante notizia, dobbiamo il breve saggio sulla costituzione di Sparta - qui per la prima volta tradotto in italiano - in cui si cerca di comprendere come fosse nata la crisi della città perfetta.
1985
La memoria n. 112
100 pagine
EAN 9788838902741
Non disponibile
Senofonte (430ca-355ca a.C.) scrittore e storico greco, scrisse, tra l'altro, l'Anabasi, che racconta la ritirata di Senofonte in seguito alla spedizione fallimentare di Ciro il Giovane contro il fratello Artaserse II, e le Elleniche, storia della Grecia, dall'ultima fase della guerra del Peloponneso (411 a.C.) alla battaglia di Mantinea (362 a.C.). Questa casa editrice ha pubblicato: Le tavole di Licurgo (1985), La tirannide (1986), L'ordinamento politico degli Spartani (1990), Ierone (1991).
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