«Può ricordare, per certo verso, Simenon, il Simenon di Maigret (che gli è vicino nel tempo); ma più, crediamo, Friedrich Dürrenmatt, che è venuto dopo e che noi abbiamo conosciuto prima». Leonardo Sciascia
In occasione dei 40 anni dalla fondazione di questa casa editrice ci piace riproporre alcuni titoli che, a nostro giudizio, hanno rappresentato dei punti cruciali della nostra storia editoriale.
«Non sottovalutate il racconto poliziesco: oggi è l’unico mezzo per diffondere idee ragionevoli» – diceva Friedrich Glauser. Non sappiamo se lui davvero scrivesse racconti polizieschi per diffondere idee ragionevoli, né in che tali idee consistessero (ma le si può forse far consistere, sic et simpliciter, nella ragionevolezza di fronte ad una società rigida, puritana, fitta di divieti e interdetti): sappiamo però con certezza che è un grande narratore di storie poliziesche; lucido, sottile, affascinante. E a considerare la sua vita – disordinata, inquieta, allucinata – e la sua adozione del genere poliziesco, della tecnica narrativa del giallo, e il modo tutto suo di gestirlo, possono apparire una incongruenza, una contraddizione. Ma è una contraddizione che ci riporta a colui che del poliziesco è stato il padre: Edgar Allan Poe. (1985)
1 Gennaio 2009
La rosa dei venti n. 7
360 pagine
EAN 9788838924057
Friedrich Glauser (1896-1938), scrittore svizzero, ebbe una vita dolorosa e ribelle, le cui esperienze ricorrono trasfigurate nella sua produzione letteraria (l’infanzia, i viaggi, i soggiorni in ospedali e manicomi, la Legione straniera). Di Glauser questa casa editrice ha pubblicato, Il grafico della febbre (1985, 2022), Il tè delle tre vecchie signore ( 1985), Il sergente Studer (1986), Krock & Co. (1987), Il Cinese (1988), Il regno di Matto (1988), I primi casi del sergente Studer (1989). E inoltre Gourrama (1990), Dada, Ascona e altri ricordi (1991), Oltre il muro (1993), Morfina (1995) e La negromante di Endor (1999).
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