Con Tip Top Bill James, maestro della «zona grigia» tra legge e crimine, crea una nuova coppia di detective, l’esperta Esther Davidson e la più giovane Sally Bithron, gallesi, entrambe con problemi di coppia alle spalle. Si trovano alle prese con un brutto imbroglio. Justin Tully, il più prezioso dei confidenti locali, è stato trovato accoltellato in cima a una discarica. Per il simbolismo della mala il luogo del ritrovamento del cadavere fa pensare a un mandante molto in alto a qualcuno interno alla polizia che ha volutamente bruciato un informatore, per seppellire altre verità.
Un poliziesco per intenditori, in cui è visibile nella maestosità fluviale l’influsso di Dickens. In questa tensione di alta qualità letteraria fiorisce un miscuglio di detection, azione e spionaggio, scene teatrali e riferimenti sociologici, domande etiche e psicologiche.
Sally Bithron ed Esther Davidson, suo capo, sono venute a fare il «controllo di purezza» presso un corpo di polizia dell’Inghilterra. Loro sono gallesi, entrambe con problemi di coppia alle spalle, e devono indagare su un brutto imbroglio. Justin Tully, il più prezioso dei confidenti locali, è stato trovato accoltellato in cima a una discarica. Gli esecutori trovati e condannati, ma per il simbolismo della mala il luogo del ritrovamento del cadavere fa pensare a un mandante molto in alto (tip top, vetta, dell’immondizia e del potere), a qualcuno interno alla polizia che ha volutamente bruciato un informatore, per seppellire altre verità. L’indagine a rischio di Sally ed Esther sulla talpa sale fin dove i vertici dell’establishment e del racket si sfiorano. Accanto a questo, la narrazione segue una seconda corrente: mosse e contromosse del detective Harvey Moss, contatto del defunto informatore, personaggio ambiguo come non mai, che sembra essere il vero e proprio cuore del mistero. E ciascuno dei due filoni trascina con sé molti motivi: la dinamica psicologica del legame di amicizia e di gerarchia tra Sally ed Esther; il potere mafioso, nel suo sistemico, perenne rapporto con la polizia, quasi fosse la manifestazione concreta della dualità ordine-misfatto che dà forma a una specie di struttura etica della realtà; le peripezie, e le astuzie, per salvare per sempre i due innocenti, Pam e Walter, vedova e orfano di Justin Tully, inseguiti da chi vuole chiuder loro la bocca; lo studiato marchingegno del finale, che mentre svela i passati enigmi ne apre di nuovi.
Bill James ha scritto un poliziesco per intenditori, in cui è visibile nella maestosità fluviale l’influsso di Dickens. In questa tensione di alta qualità letteraria fiorisce un miscuglio di detection, azione e spionaggio, scene teatrali e riferimenti sociologici, domande etiche e psicologiche. E dietro tutto questo è esplicito il parallelo storico con le inchieste interne sulla complicità tra polizia britannica e «squadroni della morte» nell’Irlanda del Nord, che dovettero scontrarsi con resistenze di ogni tipo. Da questo romanzo è stato tratto nel 2013 l’omonimo film con Isabelle Huppert.
11 Luglio 2013
La memoria n. 934
372 pagine
EAN 9788838930843
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Bill James – definito dalla critica «il miglior prosatore del giallo britannico» – è lo pseudonimo del gallese James Tucker, ex giornalista di cronaca nera, collaboratore della rivista umoristica Punch e autore di testi di critica letteraria. È l'inventore della serie di Harpur e Iles, che coinvolge poliziotti e criminali di tutti i tipi, presi nel loro ambiente umano e familiare. Con questa casa editrice ha pubblicato: Protezione (2008, premiato in Francia quale miglior poliziesco europeo nel 2004), Confessione (2009), Club (2010), Rose, rose (2011), Il detective è morto (2012), Il mattatore (2012), Tip Top (2013), Un taglio radicale (2015) e Uccidimi (2017).
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