Ierone di Siracusa si duole della sua condizione di tiranno e viene consolato dal poeta Simonide che gli suggerisce la possibilità di conservare il potere trasformando il regime dispotico in legittima sovranità.
Scriveva il Machiavelli che «l'odio s'acquista così mediante le buone opere, come le triste; e però volendo uno principe mantenere lo Stato, è spesso forzato a non essere buono». In questo bilancio disincantato della cultura demonica del potere è forse la più durevole conquista del pensiero politico moderno. Né soltanto del pensiero realpolitico, giudicato talvolta come intrinsecamente conservatore, ma di ogni riflessione non mitizzante sull'arte politica: nelle memorie di un grande, e insospettabile, vinto della storia, Lev Davidovic Bronstein, detto «Trockij», ricorre un giudizio su di un compagno di lotte, travolto anche lui nello scontro delle fazioni, che sembra un commento alla sentenza del Principe: «aveva tutte le qualità del politico, purtroppo non anche i difetti». Se dunque il discrimine non passa tra «buoni» e «cattivi» governanti, ma tra chi sa addossarsi le dinamiche del potere e chi ne è alieno, il dialogo senofonteo Sulla tirannide - dove Ierone di Siracusa si duole della condizione sua di tiranno e viene consolato dal poeta Simonide - è forse il primo libro di politica che, «temprando lo scettro ai regnatori», abbia espresso, nella forma aporetica della conversazione, la dolorosa necessità del comandare.
1 Gennaio 1986
La memoria n. 137
84 pagine
EAN 9788838903717
Non disponibile
Senofonte (430ca-355ca a.C.) scrittore e storico greco, scrisse, tra l'altro, l'Anabasi, che racconta la ritirata di Senofonte in seguito alla spedizione fallimentare di Ciro il Giovane contro il fratello Artaserse II, e le Elleniche, storia della Grecia, dall'ultima fase della guerra del Peloponneso (411 a.C.) alla battaglia di Mantinea (362 a.C.). Questa casa editrice ha pubblicato: Le tavole di Licurgo (1985), La tirannide (1986), L'ordinamento politico degli Spartani (1990), Ierone (1991).
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