Un sublime romanzo di Capuana, e nel triangolo marito-moglie-amante, un esempio di racconto del materialismo psicologico si converte quasi in storia di fantasmi.
Si contano, in questo racconto di Capuana, un numero minimo di oggetti - attorno alla decina, lo stretto necessario in suppellettili. Non si nomina un colore; tre soli ambienti e non descritti: il salottino, la camera da letto, una chiesa. Al tempo come durata, come collocazione e ordine, l'accenno è fugacissimo, e il tempo meteorologico compare in una reticente frase sul «cielo coperto». Non sappiamo nulla della città, del luogo dell'azione; niente della storia dei personaggi, del loro aspetto; la loro condizione sociale e la loro età s'indovina a forza. La sola materialità nel cupo dramma ottocentesco (un adulterio imposto con la forza, la follia della moglie, un suicidio) sono i «movimenti» psicologici, i sintomi e i segnali degli stati d'animo, dei desideri, delle patologie della mente. E nel triangolo marito-moglie-amante, un esempio di racconto del materialismo psicologico si converte quasi in storia di fantasmi.
1 Gennaio 1987
La memoria n. 147
76 pagine
EAN 9788838903922
Non disponibile
Luigi Capuana (Mineo 1839-Catania 1915), scrittore, giornalista e critico, fu rigoroso seguace del Verismo e teorico del metodo oggettivo e impersonale in letteratura. Pubblicò fiabe (C'era una volta, 1882), volumi di novelle, e romanzi (Giacinta, 1879, Il marchese di Roccaverdina, 1901). Questa casa editrice ha pubblicato Fiabe (1980), Tortura (1987), C'era una volta... (1988) e Teatro italiano (1999).
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