Il tradimento di Rita Hayworth

Il tradimento di Rita Hayworth

Lingua originale: spagnolo
Traduzione di Angelo Morino

Opera prima del grande autore argentino, tradotta in oltre trenta paesi, che gli diede improvvisa fama letteraria. L’indimenticabile Toto «che si crede in un film», nel chiacchiericcio del suo piccolo mondo.

«Vi sono popoli, i cosiddetti popoli coloniali, costretti ad essere le comparse nella storia fatta dagli altri. Per loro la storia si svolge sempre altrove». Vi è del giusto ma anche forse del non esatto nell'analisi di un critico contemporaneo all'uscita, sul finire degli anni Sessanta, di questo libro, opera prima, tradotto in una trentina di paesi, che diede fama allo stile e al mondo immaginativo di Manuel Puig. Senza dubbio è vero che il Tradimento di Rita Hayworth voglia rappresentare l'emarginazione dalla storia come fenomeno proprio della nostra età. Ma a leggerlo oggi, forse non è più esatto dire che la sensazione complessa dello «svolgersi della storia altrove» - più decisamente potrebbe dirsi: dello svolgersi della realtà altrove -, di cui parla il libro, riguardi solo i popoli cosiddetti coloniali, e non invece l'intera condizione umana in senso stretto. Come condizione umana, comunque, Puig la mette in scena: il paradosso e l'assurdo di non poter essere veramente i personaggi della propria vita. Il libro è grosso modo la storia del fanciullo Toto «che si crede in un film», nel periodo decisivo della sua formazione, con un padre assente odiato e amato insieme, le rigide separazioni del sessismo, la chiacchiera quotidiana nel suo ambiente della provincia argentina. Nelle sue trasfigurazioni della realtà, che sono sempre la difesa e il dramma di una identità minacciata, ogni episodio, per farselo sembrare autentico, diventa la scena di un film preso dalla sua sterminata filmografia di spettatore accanito. Non sono più sufficienti a dare senso i miti impoveriti della sua tradizione, provenienti dalla chiesa e dalla sessuofobia, oppure dalle agiografie familistiche. Niente, meglio di Rita Hayworth in Sangue e arena, può illustrare l'immensa perfidia del tradimento degli affetti da cui il piccolo Toto si sente da ogni parte minacciato. L'autoconsapevolezza, espressa in linguaggio filmico, di Toto irrompe in modo sovversivo nel vecchio ordine ed esprime la deflagrazione nelle identità personali e nelle culture, che si crea nello scontro tra il «villaggio globale» e le piccole vecchie realtà polverose. Queste si trasformano in insopportabili vincoli, ma i nuovi miti elusivi dei mass media vivono soltanto in una realtà da delirio. E tutto questo, Puig immaginava e profeticamente raccontava sul finire degli anni Sessanta.

1 Gennaio 2005

La memoria n. 641

384 pagine

EAN 9788838920295

Fuori catalogo

Autore

Manuel Puig è nato a General Villegas, villaggio vicino a Buenos Aires, nel 1932. È morto nel 1990. Di Puig questa casa editrice ha pubblicato: Agonia di un decennio, New York '78 (1984), Mistero del mazzo di rose (1996), Una frase, un rigo appena (1996-2000), The Buenos Aires Affair (1997-2000), Scende la notte tropicale (2004).

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