Le Tre Grazie

Le Tre Grazie

Lingua originale: spagnolo
Traduzione di Lucrezia Panunzio Cipriani
Titolo originale: Las Tres Gracias
Nota di Lucrezia Panunzio Cipriani

A consultare un diffuso dizionario geografico, di Madrid si legge: «Nessuna particolarità o ragione di ordine economico-geografico hanno portato a scegliere questa landa arida, e adatta solo per l'allevamento transumante, quale centro politico del paese se non quella di essere centro geografico della nazione»...

Questo «romanzo madrileno d'inverno» potrebbe dirsi un romanzo sul centro, a volerlo esaminare da un punto di vista formale, di ricordanze e associazioni: sulla centralità, sull'ossessione del centripeto. Ha un andamento a raggi, o a spirale: s'avvia dai quartieri, si sofferma negli angoli, in anfratti, in portoni; poi nelle case, dopo in una casa e nel cuore di essa. La sua stagione è il chiuso inverno in cui i madrileni, «come gatti furtivi» si rintanano. I protagonisti passano via via da una condizione libera e vagante, all'angusto e, infine, all'immobile con crescente suspense; e si assottigliano di numero. Frasi ricorrono come «una voragine che la risucchiava verso di lui», «aveva riposto nella sua arca quelle due Grazie», «la capitale del rupestrismo iberico ha buona memoria e custodisce ermeticamente i ricordi». Vi ha parte importante un negozio circondato di specchi. E così via. A consultare un diffuso dizionario geografico, di Madrid si legge: «Nessuna particolarità o ragione di ordine economico-geografico hanno portato a scegliere questa landa arida, e adatta solo per l'allevamento transumante, quale centro politico del paese se non quella di essere centro geografico della nazione», e si comprende il segreto che Ramón Gómez de la Serna ha strappato a Madrid, delle grandi e storiche città la più gelosa di mitologie.

1 Gennaio 1988

La memoria n. 164

216 pagine

EAN 9788838904592

Non disponibile

Autore

Ramón Gómez de la Serna (1888-1963), nato a Madrid e morto a Buenos Aires, fu figura centrale dell'avanguardia europea in Spagna con la rivista «Prometeo», e collaborò a «900» di Bontempelli. Tra le sue opere, sono note le Greguerias, epigrammi pungenti da lui definiti «umorismo e metafora», raccolti in volume nel 1953. Scrisse romanzi (La vedova bianca e nera, La donna d'ambra), per il teatro, il saggio Il cubismo e tutti gli altri ismi, e Completa e veridica istoria di Picasso e il cubismo (pubblicato nel 1984 da questa casa editrice).

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