La sete di verità che guida a sciogliere i tre enigmi, convive, in questi racconti, col senso di giustizia che spinge a coprire i colpevoli.
Scrive Chesterton, a proposito della nascita e del successo del romanzo poliziesco: «Il romanzo poliziesco presenta l'intero romanzo del genere umano. Si basa sul fatto che la moralità è il più oscuro e ardito dei complotti». Del complotto della moralità a decifrare la trama enigmatica del delitto, questi racconti di Wilkie Collins, tra i fondatori della «detective story», danno tre versioni. E quanto oscuro e ardito sia qui il complotto lo attesta il fatto che la sete di verità guida gli investigatori a sciogliere i tre enigmi (un omicidio apparentemente commesso in stato di sonnambulismo, un rebus che occulta una lettera al centro d'un ricatto, uno scandalo nel mondo delle banche e degli affari), ma il senso di giustizia li convince a coprire i colpevoli.
1 Gennaio 1985
La memoria n. 107
104 pagine
EAN 9788838902697
Non disponibile
William Wilkie Collins (1824-89) è uno dei primi autori di storie poliziesche. Il suo romanzo più celebre, La pietra lunare (1868) definito da T. S. Eliot «il primo e il migliore tra i romanzi polizieschi», ha fornito l'archetipo delle trame di mistero e di suspense centrate sulla soluzione razionale di un delitto misterioso. Amico e consigliere di Charles Dickens, collaborò alle sue riviste con un gran numero di racconti e un romanzo a puntate, La dama in bianco (1860). Di Collins questa casa editrice ha pubblicato Tre storie in giallo (1985), Il truffatore truffato (1991), Testimone d'accusa (1996) e Il pigro viaggio di due apprendisti oziosi (2003).
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