Sullo sfondo dell'Olanda repubblicana del secolo d'oro, tra personaggi realmente esistiti e personaggi d'invenzione, Dumas ci regala un romanzo d'avventure tra i più riusciti della sua sterminata produzione.
Lo sfondo è storico e capace di attrarre un architetto di situazioni e scenari insoliti e veri come Dumas. L’Olanda repubblicana del secolo d’oro, il Seicento: vi si svolge la lotta tra il Gran Pensionario, il borghese de Witt e lo Statolder, l’aristocratico Guglielmo d’Orange; e s’è appena raffreddata quella che forse è stata la prima bolla speculativa del capitalismo, la cosiddetta «bolla dei tulipani», o «tulipomania». S’era alzato improvvisamente il vento speculativo sui bulbi del fiore di origine orientale, aveva sospinto capitali, fatto alzare i prezzi a cifre vertiginose, per poi cadere. Ma su questo sfondo, l’avventura ha un’azione diversa da quelle caratteristiche del padre di D’Artagnan. È una storia d’amore e, in effetti, di spionaggio industriale. Cornelius van Baerle, figlio di un ricco capitalista dell’Aia, non segue la carriera di famiglia. Il suo interesse è la placida mania dei tulipani, di cui scopre o inventa tipi sempre nuovi su cui investe cifre colossali. La sua ambizione più alta è di riuscire a selezionare il re dei tulipani, l’impossibile tulipano nero. La città offre, per chi riuscirà nell’impresa, il premio favoloso di centomila fiorini. Cornelius è sul punto di arrivarci ma un suo concorrente, il laido e invidioso Boxtel, per riuscire a impadronirsi dei bulbi sperimentali, lo accusa falsamente di complicità politica col Gran Pensionario de Witt, che è stato sconfitto nel frattempo ed è rimasto ucciso dagli orangisti. In carcere, in attesa di morte, Cornelius incontra la bella e pietosa Rosa, figlia del carceriere. È un amore fulminante e l’inizio della lotta senza esclusione di colpi. Il premio sarà il tulipano nero. Una gara avventurosa e mortale che può leggersi, volendo, come la metafora del cattivo capitalismo che malignamente altera il mercato: i maneggi del losco speculatore ai danni dell’onesto imprenditore.
2008
La memoria n. 740
360 pagine
EAN 9788838922695
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Alexandre Dumas (1802-1870) romanziere e drammaturgo francese, scrisse romanzi, per lo più di argomento storico, che ebbero grande successo. Tra gli altri: Il conte di Montecristo (1844-45), I tre moschettieri (1844), Vent'anni dopo (1845). Di Dumas questa casa editrice ha pubblicato: La cappella gotica (1990), La rosa rossa (1998), Un'amazzone (1998), Ascanio (2003), I Cenci (2004), I Borgia (2004), Il grande dizionario di cucina (2004), La marchesa di Ganges (2005), Murat (2005), Maria Stuarda (2006), Il cavaliere di Sainte-Hermine (2008).
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