Un matrimonio epistolare. Corrispondenza tra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Alessandra Wolff von Stomersee

Un matrimonio epistolare. Corrispondenza tra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Alessandra Wolff von Stomersee

Con uno scritto di Giorgio Manganelli

Nella corrispondenza tra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Alessandra Wolff von Stomersee il ritratto intimo di due personaggi straordinari.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del Gattopardo, e Alessandra Wolff von Stomersee, baronessa baltica e psicoanalista che contribuì a introdurre Freud in Italia, si sposarono nel 1932, trentottenne lei, di due anni di meno lui: si erano conosciuti grazie a complicati incroci di famiglia, frequenti tra gli aristocratici del tempo. Per una lunga fase della vita si spedirono lettere con molte notizie su come trascorrevano le giornate, su parenti, amici, pranzi e cani e, soprattutto, sulle reciproche letture. Rari i sentimenti. Scritte tra il 1932 e il 1943, quando, a causa delle vicende belliche, il loro matrimonio finì per assumere un «assetto più tradizionale», queste circa duecento lettere costituiscono una testimonianza estremamente significativa. Fino ad allora il loro era stato, infatti, quello che si potrebbe definire un «matrimonio epistolare»: basato su di una forte consonanza intellettuale ma di cui lo stare lontani per lunghi periodi costituiva «un elemento strutturale». Erano, i coniugi Lampedusa, fatalmente vincolati ai luoghi, alle case, ai miti fondanti della propria origine, tanto che lo scambio epistolare, il parlarsi rimanendo ognuno nel suo mondo, era divenuto, negli anni, uno dei codici primari della loro comunicazione. Giuseppe amava perdutamente la grande casa di Palermo: la casa dove era nato e si aspettava di morire. Licy (così veniva chiamata in famiglia Alessandra) non poteva, invece, restare separata a lungo dal castello avito di Stomersee in Lettonia e dalla «gente del Baltico», la «sua» gente. Sarà la guerra a scompigliare definitivamente assetti fino ad allora ritenuti immutabili: Palazzo Lampedusa viene bombardato e distrutto nel 1943, il castello di Stomersee confiscato tra l’avanzata dei tedeschi e la controffensiva sovietica. Nel commento che conclude il volume, Giorgio Manganelli caratterizza così i due personaggi: lei, «regina boreale che ha per reggia un castello tedesco in terra di Lettonia»; lui, «custode della propria infanzia»; e sottolinea quanta energia promani da lei e quanto più languido, infantile ed emotivo appaia lui. Caterina Cardona sulle lettere, attraverso le lettere e oltre le lettere di Giuseppe e Licy conduce la sua sottile indagine svelando «un gioco della psiche, una astuzia della intelligenza e degli affetti» (Manganelli) che cattura l’interesse del lettore conducendolo alla ricerca della chiave profonda di un matrimonio e alla genesi imprevista di un capolavoro: Il Gattopardo.

2023

La memoria n. 1266

216 pagine

EAN 9788838945014

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Libro 14 euro

Autore

Caterina Cardona (Roma 1949) è stata, a partire dal 2000, Direttore Scientifico delle Scuderie del Quirinale, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra e membro del Consiglio d’Amministrazione del Maxxi, dopo una lunga attività di giornalismo culturale. Con Sellerio ha pubblicato Un matrimonio epistolare. Corrispondenza tra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Alessandra Wolff von Stomersee (1987, 2023).

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