Fante rappresenta la parte italiana, della seconda generazione di immigrati; e di questa letteratura, da massimo esponete, il versante forse più ironico e sognante, ma sempre «dalla strada». Presentiamo tre superbi racconti tratti da Dago Red (1940).
È questa la seconda stagione letteraria di John Fante in Italia. Una prima si ebbe tra la fine degli anni Trenta e gli anni Quaranta, quando su riviste comparvero suoi racconti e, soprattutto, la collezione della Medusa pubblicò i suoi due più noti romanzi, Il cammino nella polvere, nella traduzione di Vittorini, e Aspettiamo primavera, Bandini. Poi il silenzio, cui corrispondeva in America l'oblio di Fante, assorbito dalla carriera di sceneggiatore hollywoodiano, fino alla «riscoperta» da parte di Charles Bukowski e il nuovo romanzo Dreams from Bunker Hill, nell'82, un anno prima della morte. Del mito dell'America, che Vittorini coltivò, Fante rappresentava la parte italiana della seconda generazione di immigrati; e di questa letteratura, da massimo esponente, il versante forse più ironico e sognante, ma sempre «dalla strada». Ne presentiamo tre saggi, tre racconti della raccolta Dago Red (1940). E ci sembrano non smentire una discendenza che William Saroyan rintracciò da Mark Twain: per il modo di trattare giochi e drammi di ragazzi, di inscenare rudezze e sentimenti, angosce e comicità nella comunità italiana d'America.
1 Gennaio 1988
La memoria n. 179
116 pagine
EAN 9788838904943
Non disponibile
John Fante (1909-1983), nato in Colorado da una famiglia di immigrati abbruzzesi, scrisse i primi racconti su riviste e s'impose col romanzo Wait until spring, Bandini (1938, 1983), cui seguirono Ask the Dust (1939, 1960), i racconti Dago Red (1940), Full of Life (1952). Dopo una lunga parentesi come sceneggiatore e soggettista per il cinema, tornò alla letteratura con Brotherhood of the Grape (1977) e Dreams from Bunker Hill (1982).
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