L'individualismo, e le sue diverse e sfuggenti sfaccettature, è il tema dell'avventura narrata in questo piccolo libro.
Non è inverosimile che l'avventura narrata in questo racconto sia davvero accaduta, o sia stata un progetto concreto, messo o no in atto, rielaborato nel gusto e nella forza letteraria. Le cronache dell'impero della regina Vittoria non sono avare di imprese altrettanto straordinarie, quasi che una specie di distaccata temerarietà fosse il segno di quel tempo; e soprattutto Kipling mostra di sapere inspiegabilmente cose di prima mano e, qui e là, si esprime per simboli e leggende. Spiegherebbe, questo insinuarsi di una materia viva nella finzione, una certa elusività, un'apertura ai diversi esiti morali, a giudizi differenti, in uno scrittore altrove ben altrimenti esplicito. L'uomo che volle essere Re dice del piacere della sfida audace del destino; ma può anche dire dello scetticismo, incarnato da un giornalista che registra molte piccole avventure e sospetta di una grande illusione; o della storia umana come attuarsi necessario di una profezia. Oppure, queste, non sono che le diverse e sfuggenti sfaccettature del suo tema complesso: l'individualismo.
1 Gennaio 1986
La memoria n. 136
80 pagine
EAN 9788838903663
Non disponibile
Joseph Rudyard Kipling (Bombay, 1865-Londra, 1936), scrittore inglese, premio Nobel per la letteratura nel 1907, è stato considerato dalla critica il capofila della letteratura dell'imperialismo. Per l'attenzione che ha per tutti i gruppi sociali uniti da vincoli di lealtà e di solidarietà e ubbidienti a determinati schemi di comportamento, si può ricordare come un pioniere dell'interpretazione sociologica. Le sue opere maggiori sono: Il libro della giungla (1894), Il secondo libro della giungla (1895), Capitani Coraggiosi (1897), Kim (1901).
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