Un fine e sottile ritratto del costume italiano tra le due guerre.
Nell'Omnibus di Longanesi, il settimanale più intelligente e meno conformista che sia stato pubblicato negli anni del fascismo, alla pagina intitolata «giallo e rosso», tra l'articolo di critica drammatica di Alberto Savinio e quello di critica musicale di Bruno Barilli, stava l'articolo di Irene Brin. Erano cose viste, raccontini, registrazioni di conversazioni e di piccoli avvenimenti in margine ad avvenimenti più grandi sul piano di una cronaca apparentemente svagata ma effettualmente attenta e pungente, si trattava dello stesso mondo, della stessa società, che Moravia ritraeva nei suoi romanzi e racconti: il mondo borghese e burocratico della capitale (e perciò il giallo e il rosso, i colori romani). Questo libro, pubblicato nel '44 e pochissimo conosciuto, non è la raccolta di quegli articoli, anche se nasce da essi: è una specie di dizionario delle mode, dei luoghi comuni, delle idee allora correnti: un ritratto del costume italiano tra le due guerre maliziosamente articolato e di una finezza, di una sottigliezza, di un brio che si possono dire settecenteschi.
1 Gennaio 1981
La memoria n. 29
248 pagine
EAN 9788838901911
Non disponibile
Irene Brin (1914-1969), pseudonimo di Maria Rossi, è stata in Italia iniziatrice di un giornalismo leggero e colto, di cronache mondane e di costume. Ha collaborato fra l'altro all'«Omnibus» di Leo Longanesi e alla «Settimana Incom» di Luigi Barzini jr. (firmandosi «Contessa Clara»). Sono stati pubblicati da questa casa editrice: Usi e costumi 1920-1940 (1981), Dizionario del successo dell'insucceso e dei luoghi comuni (1986) e Le visite (1991).
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