La Valle dei Templi

La Valle dei Templi

Introduzione di Giovanni Pugliese Carratelli

Saggi di Pierluigi Cervellati, Nicolò D'Alessandro, Graziella Fiorentini

109 illustrazioni in bicromia, 38 tavole a colori fuori testo

Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo, caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Vi si trovano ben dodici templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli; opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli Ipogei); fortificazioni; parte di un quartiere ellenistico romano costruito su pianta greca; due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore e l'Agorà superiore; un Olympeion e un Bouleuterion  di epoca romana su pianta greca. Pertanto, dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO.

«La più bella città dei mortali» Pindaro ebbe a definire Agrigento. La sua posizione collinare e protesa verso il mare, i suoi monumenti pubblici e privati, sacri e profani, sono riassunti oggi in una formulazione magica, "Valle dei Templi". Ma perché questa città possa essere conosciuta e compresa, e recuperare il suo giusto significato nel quadro delle vicende della Sicilia e del Mediterraneo antico, occorre che i monumenti rivivano nel loro contesto storico e ritrovino, là dove possibile, la loro eloquente consonanza con le antiche fonti. Come i viaggiatori dei secoli passati abbiano sentito e rappresentato il fascino dei Templi e del paesaggio e come abbiano cercato di intendere la storia è segno di una lezione che testimonia l'eternità di un messaggio affidato alla responsabilità di tutti.  

1994

I cristalli n. 21

224 pagine

EAN 9788876810961

Non disponibile

Autore

Ernesto De Miro già professore di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Messina, è stato per molti anni soprintendente ai Beni Archeologici per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna e, nell'ultimo periodo, di Palermo e Trapani. Inoltre direttore dell'Istituto di Studi Micenei ed Egeo-anatolici del CNR di Roma, presidente del Consiglio Scientifico del Centro di Archeologia greca del CNR dell'Università di Catania e membro dell'Istituto Archeologico Germanico. Ha diretto gli scavi di Agrigento nell'area dell'abitato, degli edifici pubblici civili, dei santuari e della necropoli; gli scavi di Eraclea Mìnoa e di siti indigeni nell'interno dell'Isola, nella valli del Salso e del Platani. Ha diretto anche ricerche in Libia nel sito Leptis Magna. È autore di numerose pubblicazioni che trattano in particolare aspetti e problemi di archeologia e d'arte della Sicilia antica.

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