La passione di una ragazza di nobile famiglia per un carbonaro, è disillusa dalle indistruttibili barriere delle loro classi. Il tentativo fallito di evadere la propria condizione, porterà al crollo delle aspirazioni giovanili: l'amore e la libertà.
«Vanina Vanini - scrive Scaraffia nella Nota - è la storia del tentativo fallito di una ragazza di nobile famiglia per evadere dalla mediocrità della sua classe, ma è anche il resoconto della fine di due aspirazioni tipiche della giovinezza: l'amore e la libertà. Non a caso nella grazia ripetitiva del nome stesso della protagonista s'annida l'eco attutita dell'antico vanitas vanitatum. Un'insopprimibile ironia velo lo sguardo di Stendhal quando si posa sugli ingenui fanatismi della carboneria. Malgrado il suo culto dell'energia lo scrittore non poteva nascondersi l'esile consistenza dei vani eroismi di quegli squisiti conversatori con cui aveva diviso i teatri e le mondanità. "Del resto", constatava nei Ricordi d'egotismo, "non ho mai conosciuto nulla di più poetico e assurdo dei liberali italiani o carbonari che, dal 1821 al 1830, riempivano i salotti liberali di Parigi"».
1996
Il divano n. 107
68 pagine
EAN 9788838911521
Non disponibile
L'opera di Stendhal, pseudonimo di Henri Beyle (Grenoble, 1783-Parigi, 1842), si inserisce, di solito, all'interno del movimento romantico, ma si tratta di un romanticismo condizionato dalla formazione illuministica e dalla filosofia atea e materialista. Considerato il fondatore del realismo moderno, i suoi scritti più famosi sono: Passeggiate romane, Considerazioni sull'amore, Il rosso e il nero (che inaugurò la stagione del grande romanzo realistico), La certosa di Parma. Di Stendhal questa casa editrice ha pubblicato Racine e Shakespeare (1980), Di un nuovo complotto contro gli industriali (1988) e I privilegi (1992).
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