I vedovi

I vedovi

Lingua originale: francese
Titolo originale: Les veufs
Traduzione di Igor Longo pubblicata su licenza della Arnoldo Mondadori Editore SpA

Ambientato in una Parigi di fine anni Sessanta, un thriller a enigma fitto di misteri intricati con al centro la gelosia ossessiva del protagonista. Una trama che incalza il lettore fino al disvelamento finale con colpo di scena.

Ancor più che scrittori di gialli, Boileau e Narcejac furono costruttori di thriller a enigma, di misteri intricati con al centro una fissazione paranoica di cui non si capisce, sino al disvelamento finale con colpo di scena, se sia fondata su una realtà effettiva o figlia di un puro delirio. Loro scopo narrativo era montare e poi smontare il meccanismo che incastrava realtà e incubo, a mescolarli e confonderli. Così nella Donna che visse due volte, il cui tema della vertigine piacque a Hitchcock per ricavarne il film. Nei Vedovi l’ossessione è costituita da una gelosia morbosa che opprime il protagonista. Attorucolo giovane e aspirante scrittore, la sua mente e il suo tempo sono prevalentemente dannati a ricostruire i modi le circostanze e i protagonisti dei tradimenti di cui sospetta la bella moglie, una modella di successo nel mondo della moda. Fantasie dolorose alimentate dall’ambiente promiscuo che circonda entrambi: la mondanità luccicante dei premi letterari, l’industria dell’effimero ai suoi primi passi al tempo (fine anni Sessanta) della vicenda, un giornalismo rumoroso insinuante e spregiudicato. E all’estremo, la gelosia diventa frustrazione; la frustrazione spinge al delitto; e il delitto lo caccia, per cause fortuite o per calcolato disegno, in un complotto, reale o immaginario. Ne resta prigioniero, solo a tratti gli pare di indovinare una regia nascosta e non sa che parte di preciso lui stesso reciti.

2006

La memoria n. 680

216 pagine

EAN 9788838921384

Non disponibile

Autore

Pierre Boileau (1906-1989) e Thomas Narcejac (1908-1998), prima di decidere di lavorare assieme, avevano scritto ciascuno numerosi romanzi e racconti, più volte premiati, e, entrambi, si erano impegnati nella riflessione critica sul genere poliziesco. Dal loro incontro, tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta, sono venuti circa venti romanzi, quali I diabolici (1952), I demoniaci (1955), Il sepolcro d’acqua (1960), sceneggiati poi, spesso più volte, per il cinema, come La donna che visse due volte del 1954, pubblicato in questa collana nel 2003.

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