Il 'veleno' del titolo è quello creato dalle «incantazioni dei libri», il fatale influsso della Letteratura.
Nelle storie letterarie del Novecento, anche in quelle che sembrano le più informate e accurate, è difficile trovare traccia di Giuseppe Vannicola. Anche nei saggi sulle riviste letterarie nate intorno alla prima guerra mondiale e nelle antologie che ne danno ragguaglio, di Vannicola non si trova nemmeno il nome. Eppure è una personalità di rilievo e complessa, e appunto attraente per la sua complessità e diversità, inquieta e inquietante. In una collana che s'intitola alla Memoria, ci pare di compiere un atto di giustizia ricordando Vannicola almeno con questo racconto che dà misura di una eccentricità che in un certo senso prelude alla grande eccentricità di Pirandello.
1 Gennaio 1981
La memoria n. 36
56 pagine
EAN 9788838901980
Non disponibile
Giuseppe Vannicola (1876-1915), violinista, scrittore, pubblicista (ha collaborato, tra l'altro a riviste quali «Il Regno», «Leonardo», «La Voce», «Lacerba»), è stato uno degli intellettuali più vivaci dei primi anni del Novecento.
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