«Conto in me diverse anime, ungherese, croata, francese, tedesca. Detesto la superstizione che limita l'uomo a un'identità unica». Ricordi d'infanzia a cavallo della prima guerra mondiale: da Trieste a Budapest, il «passeggero del secolo» ritorna sulle rovine di un Impero.
Un saggio-romanzo - ma decisamente romanzo, nel senso del prevalere in esso del quadro d'ambiente storico psicologico - cui lo storico letterato Fejtö, («conto in me diverse anime: ungherese, croata, francese, tedesca. Fin dall'infanzia detesto la superstizione che vuole limitare l'uomo a un'identità unica») ha dato come titolo una definizione calzante perfettamente: «viaggio sentimentale». Perché racconta di un viaggio - un sovrapporsi in un unico continuo di viaggi diversi, in realtà - fatto agli inizi degli anni Trenta, nei luoghi che furono dell'Impero austro-ungarico, per rivedere affetti e amicizie sparsi dall'Adriatico a Budapest: ma per rivivere soprattutto nei ricordi e nelle impressioni ad essi legati. «Un libro affatto personale, nel quale si mescolano in maniera rapsodica i ricordi d'infanzia di prima, durante e dopo la Prima guerra mondiale, alcuni ritratti di famiglia, un diario di viaggio in Dalmazia, delle interviste politiche e letterarie fatte in Croazia e delle meditazioni». Immagini che ritraggono quindi il crepuscolo di un mondo seppellito due volte: la civiltà, cosmopolitica, bonaria, dell'Impero austro-ungarico ridotta in frammenti dalla Prima guerra mondiale e poi, nei suoi frammenti, dispersa ancora dall'avvento di Hitler e del Nazismo. E riflettono, indirettamente ma nitidamente, anche il ritratto di un'esperienza di vita straordinaria, che per la stravaganza della storia proprio quella deflagrazione ha reso possibile. La formazione di Fejtö, intellettuale simbolo di quel crogiolo di storia e di cultura, curioso acutissimo inquieto testimone del suo tempo: «il passeggero del secolo».
1 Gennaio 2003
La memoria n. 582
276 pagine
EAN 9788838918506
François Fejtö è nato nel 1909 in Ungheria, a Nagykanizsa, da famiglia ebraica. Dal 1955 è naturalizzato francese. È internazionalmente noto per la sua Histoire des démocracies populaires (1969) e considerato altresì uno dei maggiori esperti di storia dell'impero austro-ungarico, su cui ha scritto libri di enorme successo. Tra i titoli pubblicati in Italia Requiem per un impero defunto (1990), Fine delle democrazie popolari. L'Europa orientale dopo la rivoluzione del 1989 (1990) e Dio e il suo ebreo (2000). Con questa casa editrice ha pubblicato l'intervista Il passeggero del secolo (con Maurizio Serra, 2001), Viaggio sentimentale (2003) e Dio l'uomo e il diavolo. Meditazioni sul male nel corso della storia (2007).
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