Il giornale di bordo di un viaggio-miraggio, il sentimento di chi preferisce perdersi che trovarsi e, di chi ama rincorrere inesauribilmente un bene e non raggiungerlo mai.
Un ironico beadeker del niente; un breviario di inutili peripezie nell'immaginario («Madame! je vous ai trompée: nous n'avons pas fait ce voyage...»); il giornale di bordo di un viaggio-miraggio, che per fiumi, oceani e paludi, in guerra con la peste e la noia, conduce una ciurma di puerili argonauti a sfatare gli inganni dei Velli d'Oro e delle Fate Morgane... Questo è il Voyage d'Urien, e parrebbe la frigida cronaca di un disinganno, se in ogni pagina non circolasse, così gidiano, il sentimento di chi preferisce perdersi che trovarsi; di chi ama rincorrere inesauribilmente un bene e non raggiungerlo mai. Così, alla vigilia dell'esperienza africana, ben altrimenti carnale, Gide consuma il suo noviziato nella foresta dei simboli e si congeda da Mallarmé. Pochi anni ancora e quello stesso Nathanaël, che qui figura da esangue comparsa, si farà goloso d'ogni nutrimento terreno e dalle labbra di un più rischioso maestro berrà senza stancarsene i salmi del desiderio e della libertà.
1980
La memoria n. 19
100 pagine
EAN 9788838901812
Non disponibile
Di André Gide (1869-1951), scrittore francese, questa casa editrice ha pubblicato: Il caso Redureau (1978), Ricordi della Corte d'Assise (1982) e Il viaggio d'Urien (1980).
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