Dostojevskij lo scrisse a caricaturare uno di quei letterati inconclusi e inconcludenti, della società aristocratico-borghese russa, che non mancavano nel suo tempo come non mancano nel nostro.
A parodia del famoso incipit di un capitolo dei Promessi sposi - «Carneade! Chi era costui?» - nel recente racconto di uno scrittore italiano corre ad un certo punto la domanda «Fomà Fomìc! Chi era costui?»; e vi si svolge una grottesca ricerca dell'identità del personaggio. Che è poi il protagonista di questo «romanzo umoristico» di Dostojevskij, ma assunto dallo scrittore italiano a prefigurazione, premonizione e simbolo dello stalinismo. Il libro è del 1859. Probabilmente, Dostojevskij lo scrisse a caricaturare uno di quei letterati inconclusi e inconcludenti, prepotenti ipocriti e parassiti della società aristocratico-borghese della provincia russa, che non mancavano nel suo tempo come non mancano nel nostro. Ma crediamo valga la pena di provare a leggerlo nella chiave del senno del poi, a fronte degli avvenimenti tragicamente grotteschi o grottescamente tragici che l'intolleranza ha generato dal suo secolo al nostro.
1981
La memoria n. 22
234 pagine
EAN 9788838901843
Non disponibile
Fjòdor Dostojevskij (Mosca, 1821-Pietroburgo, 1881), scrittore russo di eccezionale complessità, fu assertore dell'ortodossia religiosa e di un acceso nazionalismo slavofilo. I suoi romanzi si riallacciano prevalentemente alla letteratura poliziesca e d'avventura, a quella nera e d'appendice. Tra le sue opere ricordiamo: Il sosia (1846), Le notti bianche (1848), Umiliati e offesi (1862), Delitto e castigo (1866), L'idiota (1868-69), I demoni (1873), I fratelli Karamazov (1879-80).
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