Considerato un innovatore, Sulayman Fayyad, maestro della narrazione breve, le sue storie si svolgono di preferenza nel mondo delle periferie e dei villaggi rurali. L'incontro tra culture diverse, l'una egemone l'altra soccombente, scatena l'aggressività delle donne di un villaggio della valle del Nilo contro una donna francese da poco giunatavi.
A differenza di altri paesi europei, l'Italia ha una resistente sordità verso la letteratura che proviene dal mondo arabo. Eppure, per ragioni che discendono dalla formazione di quegli scrittori, dalle forme stesse dei loro mezzi letterari, è una letteratura naturalmente «ponte», speranzosamente protesa anche all'Occidente. E da questo deriva il suo timbro superiore di civiltà; e forse ne deriva soprattutto l'irresistibile malinconia, il pessimismo, che trascinano nel desiderio di essere diversi e altrove. Voci (sono le voci delle casbe, dei paesi polverosi distesi lungo il grande fiume, e parlano distintamente ognuna riferendo dal suo punto di vista e col suo accento) inscena un tema che è, sempre più, il tema dell'età presente: l'incontro tra culture diverse, l'una egemone l'altra soccombente, ed entrambe innocenti, nella curiosità, nell'indifferenza, nell'orgoglio umiliato. E lo svolge mediante una storia ordinaria dall'esito improvviso e crudele. Torna al suo vecchio villaggio sul Nilo, dopo decenni di lontananza, un uomo che ha fatto fortuna a Parigi; riporta soldi, progetti, e la fresca moglie Simone. Simone è un'intellettuale gentile e rispettosa, ma è come l'occhio dell'Occidente lontano aperto sul misero villaggio, che inizia a guardare se stesso da quell'occhio. A poco a poco odiandolo, desiderando che si spenga, per tornare nell'unico rifugio della tradizione.
1994
La memoria n. 322
140 pagine
EAN 9788838910609
Sulayman Fayyad (1929), egiziano, è scrittore di romanzi e racconti originali nella letteratura araba per lo stile rapido e antiretorico. Considerato un innovatore, maestro della narrazione breve, le sue storie si svolgono di preferenza nel mondo delle periferie e dei villaggi rurali. Voci è del 1972.
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