Un vagabondo irrompe nella fattoria mandata avanti da due signore inglesi. La volpe, astuta e seducente, compare e scompare nel racconto.
Una storia molto lawrenciana (nella tipica contrapposizione natura-cultura): due amiche non più giovanissime, e diverse per fisico e temperamento, mandano avanti stentatamente una fattoria nella campagna inglese, finché nella loro unione irrompe un vagabondo ventenne; questi seduce la più viva e piacente, e per sposarla è costretto al misfatto. Una volpe - ed è qui che il racconto assume tutta la forza simbolica e visionaria: forse ironica e beffarda - compare e scompare. La volpe, simbolo di seduzione, di perfidia e di fuga - com'è nelle raffinate novelline cinesi, e in certi racconti siciliani - che sembra giunto a Lawrence per le sotterranee vie archetipiche della visione.
1 Gennaio 1991
La memoria n. 238
140 pagine
EAN 9788838907326
Non disponibile
David Herbert Lawrence (1885-1930) scrittore inglese, visse in Italia, Australia, Messico. Tra le sue opere L'arcobaleno (1915), Donne innamorate (1920), L'amante di Lady Chatterley (1928), esplorando le relazioni tra i sessi e l'influenza che vi esercitano i rapporti di classe e le convenzioni, esprimono il connubio tra simbolismo e realismo psicologico. Notevoli anche le sue raccolte di poesia: Poesie d'amore (1913) e Ultime poesie (1932). Di Lawrence questa casa editrice ha pubblicato La volpe (1991).
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