Una lucida e intensa analisi sulla rivoluzione americana e sulla possibilità che le conquiste dei rivoluzionari possano attraversare l'Atlantico.
Ciò che toglie in certa misura fondamento alle opinioni dei tanti nemici dell’Illuminismo è la forza di un fatto: che gli ideali dell'Illuminismo sono stati forse l'unica utopia a trovare realizzazioni adeguate e, in larga misura, soddisfacenti. Il convergere di casi fortuiti e propizie condizioni che divenne la Repubblica americana a quel fatto ha dato il contributo decisivo. È questo che l’illuminista Price, nel suo esemplare ed intenso bilancio della rivoluzione, coglie, forse per primo e forse sintetizzando un comune sentire (si legga al proposito la lettera «segreta», che chiude il volume, di Turgot, «troppo amico della libertà per essere un ministro e, per di più, un ministro in disgrazia»). La libertà, il pluralismo, la tolleranza e la laicità del potere politico, i vincoli del pareggio del bilancio - dimostra Price - troveranno sostegno e diffusione nella realizzazione della rivoluzione americana, e questa - nata non contro le libertà inglese, ma da queste - a quei principi, che la natura e la ragione dettano, si appoggia.
1 Gennaio 1996
La nuova diagonale n. 16
104 pagine
EAN 9788838912320
Richard Price (1723-1791), liberale britannico, prese posizione in favore delle rivendicazioni delle Colonie inglesi d'America pubblicando due opuscoli che ebbero grande diffusione su entrambe le sponde dell'Atlantico. Nel 1789 prese posizione a favore della Rivoluzione francese, divenendo uno dei bersagli polemici di Edmund Burke.
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