Rocco Schiavone é riuscito a farmi ricomprare tutti i suoi libri, dopo anni di astinenza. Bravo Manzini, suggerisco una vicenda di Rocco con il giallo su Capraia isola, solo rocco può risolverlo. Mi raccomando Manzini non smetta. Grazie .
Ancora una picconata nei confronti del (falso) perbenismo piccolo-borghese, o borghese tout court. In realtà, nei romanzi di Manzini è descritta la lotta dell’uomo di buon senso, dai modi forse un po’ spicci, contro il cervello prevalentemente rettiliano di certe persone. Forse il peccato più grave che Schiavone vede negli atti commessi dai piccoli esseri, che poi condanna inesorabilmente, è la non empatia nei confronti del genere umano. Questa volta Manzini ha colto l’occasione fornita dal momento scellerato che stiamo vivendo per ottenere il pabulum ideale per i mostri della porta accanto.
C’è stato un tempo che passare qualche giorno a casa con l’influenza era un modo per riportare il baricentro della vita quotidiana in asse col nostro corpo. Tre o quattro giorni in cui ci si coccolava, si prestava orecchio ai messaggi per stare meglio e in qualche caso si arrivava perfino a immaginare una lista di cose, tutte per noi, assolutamente da fare appena liberi dalla febbre. Poi è arrivato il COVID-19. E ci sentiamo come dopo un pessimo incubo: siamo svegli, ma non sappiamo più che cosa sia reale e percepiamo ogni attimo lunghissimo nell’attesa della verità. E ogni attimo che passa è un colpo profondo al cuore. Manlio Sperduti, il protagonista del racconto di Antonio Manzini, si è fermato lì, nell’attesa che la verità prendesse di nuovo forma. In quegli attimi deve aver pensato che quella famiglia fosse lo specchio della propria arrabattata esistenza priva di amore. In senso figurato verrebbe da dire che Manlio Sperduti ha staccato la spina per sempre, ma Antonio Manzini gioca con l’amara ironia in ogni fase della vita e del racconto e così, davanti allo stesso specchio, inverte l’immagine della vita che si stacca da tutto il resto, inserendo la spina del fon. Bisogna imparare a contare fino a settecentocinquantaquattro, invece di fino a dieci. Bisogna imparare a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e delle nostre omissioni in questa famiglia allargata che vive sulla Terra, perché l’indifferenza e l’egoismo uccidono.
20 Marzo 2020
Fuori collana n. 27
34 pagine
Formato e-book: epub
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