L' autore ci conduce con stile angosciante nella descrizione dei comportamenti di due figure di fronte al loro cupo destino che di giorno in giorno li vede allontanarsi dalla realtà del loro tempo - l' età di Napoleone III - per sprofondare in quello che credono essere la verità, il sogno, la loro missione. Il guardacaccia, figura schietta e semplice, fedele al ruolo di custode dei beni che furono del vecchio signore, ed il barone, figlio di quest' ultimo, spavaldo ma pavido sognatore di un' età che pare cambiare. Il primo, coerente al mandato che il suo ruolo gli impone, si impegna inizialmente ad assecondare ed a servire il secondo, ma col passare delle stagioni si sorprende a giudicarlo, così violando quei limiti che per rango e pudore mai avrebbe pensato di oltrepassare. Il secondo non si accorge che la rinuncia allo status aristocratico ed il desiderio di rivoluzione altro non suscitano nel guardacaccia che imbarazzo prima e disprezzo poi. Non c' è più il signore di una volta, terre, beni, prestigio, tutto è perduto, chi mai potrà un giorno offrire un lavoro al guardacaccia, la cui vita a palazzo con il barone è diventata dominio di pubblico pettegolezzo. Barone che invece, a mano a mano che si dissolve la furia rivoluzionaria, si scopre ogni giorno sempre più vulnerabile, bisognoso dei servigi e delle attenzioni del guardacaccia e della sua famiglia, dimentico delle pulsioni politiche ma alla ricerca della quiete interiore di cui ha diritto un signore del suo rango. Il finale è un crescendo drammatico, nel finale si consuma la prevedibile tragedia, la realtà del tempo rimette le cose al loro posto.
1 Gennaio 2008
Il contesto n. 20
248 pagine
EAN 9788838922862
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